Voluntary, più tempo per mettersi in regola

A pochi giorni dalla scadenza (31 luglio), il Governo decide per la proroga della voluntary disclosure bis. Dopo aver preso atto che le richieste di regolarizzazione dei capitali stanno procedendo a rilento (circa 7.500 le istanze presentate fino ad ora contro le 27mila attesa), si va verso una proroga a fine settembre.

Resta da capire se tanto basterà per triplicare le adesioni rispetto a quelle viste fino a questo momento, potendo così centrare l’obiettivo d’incasso fissato dalla Legge di Bilancio a quota 1,6 miliardi di euro. Se – come tutto lascia immaginare – non sarà così, scatterà la clausola di salvaguardia, con un perimetro più vasto per la rottamazione delle liti.

Intanto l’Agenzia delle Entrate ha fornito gli ultimi chiarimenti per aderire al provvedimento, stabilendo tra le altre cose la detraibilità delle imposte pagate all’estero sui redditi esteri di lavoro dipendente e di lavoro autonomo, anche nell’ipotesi di omessa presentazione della dichiarazione dei redditi ovvero di omessa indicazione, nella dichiarazione, dei redditi in questione. Coloro che presentano istanza di accesso alla nuova procedura di collaborazione volontaria sono esonerati dagli obblighi dichiarativi in materia di monitoraggio fiscale, relativamente allo scorso anno.

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