Il wealth management spinge i conti di Ubs

La divisione di international wealth management spinge i conti di Ubs. La banca elvetica ha chiuso il secondo trimestre del 2017 con un utile netto di 1,17 miliardi di franchi, in progressione del 13,6% rispetto allo stesso periodo del 2016. L’afflusso netto di nuovi capitali nella gestione patrimoniale è stato pari a 7,5 miliardi.

Il risultato ante imposte del gruppo è salito dello 0,9% a 1,5 miliardi, mentre i ricavi operativi – tra aprile e giugno – sono scesi dell’1,8% a 7,27 miliardi. Il wealth management internazionale ha generato profitti per 691 milioni di franchi nel corso dei tre mesi considerati, mettendo a segno un rialzo del 14% e battendo le attese degli analisti, che si collocavano a quota 678 milioni.
“Abbiamo ottenuti risultati molto importanti pur nel contesto di un mercato complicato”, ha commentato il ceo del gruppo elvetico, Sergio Ermotti (nella foto). “In particolare, abbiamo raggiunto risultati importanti nel comparto del wealth management. Più in generale, il mercato conferma la validità del nostro modello di business basato sulla diversificazione delle entrate”.

Ubs si è data l’obiettivo di generare risparmi per 2,1 miliardi entro la fine dell’anno: il traguardo a fine giugno è stato raggiunto nella misura di 1,8 miliardi. La quota dei fondi propri (CET1) si è attestato alla fine del periodo in rassegna al 13,5%.

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