Union Bancaire Privée: mercati, gestito e commissioni spingono ricavi e utile

Sono stati comunicati i risultati patrimoniali annuali 2017 di Union Bancaire Privée, una delle principali banche private in Svizzera, specializzata nella gestione patrimoniale per i clienti privati e istituzionali. Lo scenario che emerge è di importante crescita dei ricavi (circa il 12% rispetto al 2016) e di ancora più sostanziosa affermazione dell’utile (in rialzo del 25%). Vediamo la genesi dei risultati attraverso i dettagli del documento trasmesso dalla stessa società.

Investimenti fruttuosi
I mercati azionari rialzisti sono stati di supportato per i ricavi, che sono saliti a quota 1,045 miliardi di CHF dai 934,6 milioni di fine 2016. Tale incremento è ascrivibile anche a un aumento delle commissioni del 14,2%, indotto dalla notevole crescita dei mandati di consulenza o discrezionali tra i clienti privati, nonché al miglioramento di 25 milioni di CHF (+10,1%) del margine d’interesse, legato in particolare al rialzo dei tassi d’interesse sul dollaro.
I costi d’esercizio sono rimasti sotto controllo attestandosi a 669,6 milioni di CHF, in crescita del 5,5% dai 634,7 milioni di CHF riportati nel 2016. Tale incremento è dovuto in gran parte alla piena incidenza dell’integrazione di Coutts in Asia (finalizzata nell’aprile 2016) e alle assunzioni effettuate in quella regione. Inoltre, tale aumento riflette anche i costi più elevati legati allʼattuazione delle normative e gli importanti investimenti nell’offerta digitale.
Il risultato operativo al lordo degli accantonamenti sale del 41,4% e raggiunge quota 271,2 milioni di CHF (contro i 191,9 milioni di CHF di fine 2016), sostenuto dalle attività di intermediazione e di consulenza che hanno beneficiato delle solide performance conseguite dai prodotti della divisione Asset Management, nonché del lancio di offerte dʼinvestimento innovative.
La redditività del Gruppo è dunque sensibilmente migliorata nel 2017, con un utile netto che si è attestato a 220,4 milioni di CHF, in rialzo del 25% dai 176,4 milioni di CHF dell’anno precedente, e un cost/income ratio che è passato al 64,1% dal 67,9% di fine 2016.
Al 31 dicembre 2017, il patrimonio in gestione ha raggiunto quota 125,3 miliardi di CHF, in crescita del 5,9% (+7 miliardi di CHF) rispetto ai 118,3 miliardi di CHF del precedente esercizio. I mercati in salita, gli afflussi netti provenienti dai clienti istituzionali (2,5 miliardi di CHF) e nuovi capitali provenienti dalla clientela privata nei mercati emergenti hanno più che compensato i deflussi legati ai processi di regolarizzazione fiscale in atto prevalentemente tra clienti non europei.

Fondamentali solidi
A fine 2017, il bilancio del gruppo ha riportato un totale di 32 miliardi di CHF, mettendo a segno un aumento di 1,2 miliardi di CHF rispetto ai 30,8 miliardi di CHF riportati a fine 2016. Lʼindice di capitalizzazione Tier 1 si attesta al 27,4%, confermandosi di gran lunga al di sopra del requisito minimo richiesto da Basilea III e della FINMA.
La gestione prudente del bilancio che caratterizza la Banca si riflette anche nel quoziente di liquidità di breve termine che si colloca al 278,4%, ossia 2,8 volte il minimo richiesto da Basilea III.

Guy de Picciotto, CEO di UBP, commenta: “Abbiamo senzʼaltro beneficiato di una congiuntura particolarmente propizia e di mercati favorevoli, ma questi risultati testimoniano anche e soprattutto gli sforzi e gli investimenti compiuti dal Gruppo negli ultimi anni, specialmente in Asia. La nostra performance del 2017 è stata conseguita in un contesto economico di supporto, ma riflette anche il buono stato di salute di cui gode il settore bancario svizzero”.

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