Private debt, balzo della raccolta

Il private debt si conferma in un ottimo momento. Complice l’enorme liquidità disponibile sui mercati e il ridotto livello di default aziendali, nei primi tre trimestri del 2017 la raccolta si è attesta a 30 miliardi di euro, contro i 25  miliardi del periodo gennaio-settembre 2016.

Il dato globale e’ influenzato dall’andamento del mercato statunitense, che ha catalizzato la meta’ della raccolta complessiva, effettuata da un numero in calo di fondi. In questo contesto, il mercato italiano è ancora agli albori. Lo scorso anno, la raccolta è stata pari a 292 milioni di euro (il 95% da investitori istituzionali domestici e il 5% dall’estero), in calo dai 574 milioni dell’anno precedente, mentre gli investimenti sono aumentati del 35% a 640,6 milioni. “I fondi hanno terminato la raccolta e si dedicano agli investimenti. Lo strumento del private debt si e’ dimostrato estremamente utile per supportare lo sviluppo di tante aziende italiane che hanno necessita’ di capitali per la crescita”, ha spiega Innocenzo Cipolletta, presidente Aifi (nella foto), ricordando che l’anno scorso in Italia ci sono state 102 sottoscrizioni (+26%) distribuite su 82 target (+55%).

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