Il mistero di Ray Dalio

Cosa si nasconde dietro la mossa di Ray Dalio (nella foto), che nei giorni scorsi ha annunciato di aver triplicato la posizione ribassista su Piazza Affari, portando le posizioni short a 3 miliardi di euro? E’ il quesito che tanti addetti ai lavori si pongono alla luce delle mosse seguite dal numero uno dei gestori hedge al mondo con la Bridgewater Associates

Dalio è noto per utilizzare un approccio top-down incentrato sui trend macroeconomici, per cui sorprende che abbia preso posizione negativa soprattutto su alcuni titoli bancari. E’ un attacco all’Italia alla vigilia delle elezioni del 4 marzo o, quanto meno, la scommessa sul fatto che l’esito delle urne porterà grande confusione nel panorama politico nazionale? Il fondo con sede nel Connecticut ha rifiutato di commentare le posizioni assunte nelle ultime settimane, per cui l’interrogativo resta.

A sorprendere gli addetti ai lavori è anche un altro aspetto: se è vero che istituti come Bpm e Intesa Sanpaolo sono fortemente esposti sul mercato nazionale, la scelta ribassista di Dalio coinvolge anche società come Moncler che genera dall’Italia appena il 10% dei ricavi e il 14% se si considera l’intera Eurozona.

Il Financial Times avanza un’ipotesi: quello che emerge dai comunicati ufficiali è relativo alle sole posizioni short perché esistono obblighi di informativa su questo fronte, ma non è detto che Bridgewater di pari passo non abbia assunto posizioni rialziste su altri titoli italiani.

Di certo c’è che finora le posizioni del re degli hedge non devono avergli portato grande profitto, dato che i titoli finanziari della Penisola sono reduci da una fase rialzista. E per Davide Serra, ceo di Algebris Investments, il trend è destinato a durare. “Vedo nelle banche italiane, e anche in quelle europee in generale, grande valore”, ha dichiarato il finanziere italiano, aggiungendo che la scelta di Dalio è a suo avviso destinata a rilevarsi perdente nell’arco dei prossimi 12-18 mesi.

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