Flussi sugli ETP da record, anche grazie ai robot

Nel mese di gennaio gli ETP hanno raccolto 100,6 miliardi di dollari a livello globale, raggiungendo un nuovo record di flussi mensili, trainato dall’azionario statunitense e giapponese e sostenuto dai mercati emergenti, sia con esposizioni azionarie allargate che obbligazionarie.

E’ quanto emerge dal BlackRock ETP Landscape che illustra l’andamento globale del mercato degli ETP nel mese di gennaio 2018.

Tra i trend sottostanti a tali numeri è da segnalare come gennaio sia stato il mese di maggiori afflussi in assoluto per gli ETF quotati nell’area EMEA che replicano degli indici relativi alla robotica, con una raccolta di 585 milioni di dollari per i 3 fondi UCITS disponibili. “Sembra – si legge nel documento – che gli investitori siano sempre più a loro agio nell’utilizzare veicoli indicizzati per accedere a esposizioni tematiche a lungo termine, storicamente dominate da gestori attivi. Se estendiamo l’universo dei fondi sulla robotica includendo anche gli ETF quotati negli Stati Uniti e tutti i fondi comuni di investimento attivi che investono nel tema, in tre anni gli asset sono arrivati a quota 24,4 miliardi di dollari da 206 milioni di dollari investiti attraverso 16 fondi”.

Altri trend di rilievo hanno riguardato l’azionario statunitense, quello giapponese e i mercati emergenti.

L’azionario statunitense ha registrato flussi d’ingresso per 35,8 miliardi di dollari con focus sulle large cap e sui fondi dei settori ciclici stimolati dalla riforma fiscale statunitense e dalla spesa federale superiore alle attese.

L’azionario giapponese ha raccolto 12,1 miliardi di dollari, un nuovo picco mensile, sulla scia del miglioramento della crescita globale, di solidi risultati e del sostegno degli acquisti di titoli di Stato da parte della Banca Centrale del Giappone.

A gennaio l’ampio mercato azionario e obbligazionario dei mercati emergenti hanno raggiunto nuovi record di flussi a livello mensile con rispettivamente 10,6 e 4,0 miliardi di dollari in entrata, grazie al deprezzamento del dollaro e al rialzo del prezzo delle commodity.

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