Pwc: “Così cambierà il risparmio gestito”

Come cambierà l’industria del  risparmio gestito nel prossimo decennio? E’ per rispondere a questo interrogativo che la società di consulenza e revisione Pwc ha da poco preparato un aggiornamento all’ultimo report sulll’asset managemenent, già diffuso nell’autunno scorso. Questa edizione dello studio, i cui contenuti sono stati illustrati in anteprima da ASSET CLASS, ha un particolare focus sul mercato italiano dove, al pari di quanto avviene a livello internazionale, vengono individuati tre grandi macro trend in grado di portare profonde trasformazioni in tutto risparmio gestito. Il primo macro trend è legato al quadro regolatorio che caratterizza oggi l’industria finanziaria. Le nuove normative come la direttiva Mifid 2 pongono infatti l’accento sulla trasparenza dei costi e sono entrate in vigore in un momento in cui i fondi d’investimento tradizionali  si trovano  esposti alla crescente concorrenza dei prodotti low cost come gli exchange traded fund (età). “Questo mix di fattori”, dice Mauro Panebianco partner di Pwc e responsabile per i servizi di consulenza al settore dell’asset e wealth management, “farà probabilmente  nascere un nuovo modello tariffario per i fondi a gestione attiva, basato su due pilastri”.

 COMMISSIONI IN TRASFORMAZIONE – Una base di ricavi, secondo l’analisi di Pwc, sarà garantita ancora dalle tradizionali commissioni di gestione che tuttavia subiranno un drastico calo e si avvicineranno a quelle ben più contenute degli etf. A questo primo pilastro se ne aggiungerà però un altro con robuste commissioni di performance, legate ai guadagni che i fondi riescono a garantire agli investitori. C’è poi un secondo macro trend che lascerà un segno negli anni a venire. Si tratta del crescente ruolo che l’industria dell’asset management svolge nel sostenere l’economia reale. “Ne sono la prova i sempre più numerosi fondi che investono nel settore delle infrastrutture o, nel caso del mercato italiano, gli ormai diffusi piani individuali di risparmio (Pir, n.d.r.) che sono stati introdotti nel 2017 per finanziare le piccole e medie imprese”, dice ancora Panebianco. Infine, c’è un terzo macro trend che cambierà nel prossimo decennio l’industria del risparmio gestito. Si tratta delle trasformazioni portate in dote dall’avvento delle nuove tecnologie digitali e dalla crescente importanza di una generazione emergente di clienti: i millennial nati dal 1980 in poi, nativi digitali cresciuti a ”pane e internet”. Si tratta di una classe di investitori che, inevitabilmente, ha la tendenza a bypassare il più possibile i tradizionali canali distributivi dei fondi d’investimento, rivolgendosi alle piattaforme online o ai servizi di robo-advisory.

NECESSITA’ DI INNOVARE – Quando i millennial rappresenteranno la maggior parte degli investitori e avranno ereditato le ricchezze dei loro genitori o nonni, allora l’industria dell’asset management si troverà profondamente trasformata. E’ probabile che gli asset manager, per realizzare delle economie di scala, si aggregheranno tra loro dando vita a un mercato più concentrato. Inoltre, per affrontare la maggiore concorrenza o per distinguersi dai competitor, per Panebianco le società di gestione punteranno sempre più sull’innovazione di prodotto e su stili di gestione alternativi rispetto a quelli dei tradizionali fondi  azionari e obbligazionari legati a un benchmark.Qui sotto in fondo all’articolo, pubblichiamo alcune  infografiche uscite sull’ultimo numero  di ASSET CLASS che illustrano i contenuti del report di Pwc e i tre macro trend che cambieranno nel prossimo decennio gli assetti dell’industriadell’asset managent In chiusura una rassegna sull’offerta nel mercato italiano di due canali emergenti per la vendita dei prodotti del risparmio gestito: le piattaforme online di banche e intermediari. Buona lettura.

 

 

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