Baron (MFS IM): “La nostra offerta per i financial advisor”

Il 19 maggio scorso, quando l’Italia era appena uscita dal lockdown per la pandemia del Coronavirus, la casa di gestione statunitense MFS Investment Management ha annunciato l’ingresso nel suo team di alcuni professionisti d’esperienza (Luigi Burdo, Filippo Gaffuri e Francesca Covre). Segno evidente che MFS  crede molto nello sviluppo delle attività nel nostro Paese, dove è presente con un ufficio sin dal 2007. “L’Italia è uno dei mercati prioritari per noi  in Europa”, dice Andrea Baron (nella foto), managing director  Italy della società, che ricorda come ci sia stato negli ultimi anni (anche prima dei recenti ingressi) un progressivo potenziamento della struttura, in tutti i canali distributivi. Baron sottolinea infatti che MFS, gruppo pioniere nell’industria internazionale dei fondi comuni d’investimento che ha quasi 2mila dipendenti in tutto il mondo e 96 anni di storia alle spalle, punta molto su un’offerta diversificata, anche per quel che riguarda i canali distributivi. Dopo essersi concentrata sulle soluzioni destinate ai professional buyer, la società ha allargato progressivamente il proprio raggio d’azione al pubblico retail (degli investitori privati) e alle reti di consulenti finanziari.

Quello dei financial advisor è un canale in cui MFS crede molto, in virtù dela crescente penetrazione che sta avendo sul mercato italiano, dove le banche-reti stanno conquistando sempre più fiducia tra i risparmiatori. “Oggi la figura del consulente finanziario ha assunto una grande importanza nella gestione del patrimonio delle famiglie”, dice Baron, ritenendo che le reti, nonostante siano reduci da un ciclo di crescita lunghissimo che le ha viste mettere a segno una raccolta positiva persino durante la pandemia del Covid-19, abbiano ancora di fronte a sé un terreno fertile tutto da esplorare. In Italia, sottolinea infatti il manager, ci sono centinaia e centinaia  di miliardi di euro di liquidità che giacciono infruttiferi sui conti correnti e ovviamente rappresentano un potenziale serbatoio di raccolta soprattutto per i consulenti finanziari. In questo mercato ancora pieno di opportunità, MFS vuole ovviamente ritagliarsi uno spazio significativo: “abbiamo stretto partnership con le più importanti reti”, aggiunge ancora Baron,  “con un’offerta basata su poche e chiare strategie di investimento”. Non manca però un focus sulle prossime tendenze dell’industria dell’asset management dove sta crescendo l’interesse degli investitori verso i temi Esg, legati alla sostenibilità ambientale, alla responsabilità sociale e alla trasparenza della governance delle aziende. Aldià di ciò che “sfornano” le fabbriche prodotti in termini di strategie d’investimento, Baron ritiene che il settore del risparmio gestito si stia orientando sempre più verso una logica di servizio, dove i gestori lavorano fianco a fianco con i distributori in un rapporto di continuità, per spiegare i prodotti ai clienti finali e collocarli sul mercato nel modo più opportuno, senza limitarsi a strategie di pura vendita. Tale aspetto è emerso con chiarezza proprio negli ultimi mesi, quando il lockdown ha costretto milioni di famiglie e di operatori economici a far ricorso allo smart working e alle tecnologie digitali per mantenere un contatto con il mondo esterno. “Ci siamo adattati con molta flessibilità a questo nuovo contesto”, conclude Baron, “facendo ampio uso delle videoconferenze e e mandando decine di mail ai clienti, proprio seguendo quella logica di servizio che caratterizza sempre più il nostro lavoro”.

 

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