Clienti divisi tra promotori e consulenti

E il risparmiatore che fine ha fatto? Il dibattito tra promotori e consulenti ha lasciato fuori, finora, i clienti. Dopo gli articoli La vera differenza tra promotori e consulenti e La trappola dei consulenti bancari si è scatenato un vero e proprio dibattito sul futuro di queste due professioni. E dagli operatori arriva un appello importante: non dimentichiamo il cliente finale.

“Ci terrei a fare un’osservazione in merito al dibattito ‘meglio io o meglio tu‘, tra consulenti indipendenti e promotori finanziari – scrive un nostro lettore – forse i signori che dibattono non si sono accorti che di questa diatriba al consumatore non importa nulla o quasi. La maggior parte dei risparmiatori non sa minimamente cosa sia una pianificazione finanziaria, inoltre sappiamo bene che non esiste il “prodotto” migliore sul mercato, quello che rappresenta il non plus ultra dei rendimenti e dei minori costi”.

Ma c’è anche chi pensa che dietro a questo dibattito ci sia una vera e propria volontà di distogliere lo sguardo dai veri problemi dei risparmiatori. “Si vuole spostare l’attenzione altrove – denuncia un promotore finanziario – La scarsa attenzione e la scarsa cultura degli italiani in merito alla gestione dei propri risparmi è il vero problema e lo sarà anche per le società di consulenza indipendente”.

Così, in mezzo alla guerra tra promotori e consulenti finiscono inevitabilmente i risparmiatori. Ma questo non sempre è un vantaggio. Se la guerra è sinonimo di maggiore concorrenza e maggiore qualità nei servizi offerti, ben venga. Se invece si traduce in una semplice guerra di prezzi che non è sinonimo di maggiore qualità.

E qui ci viene incontro un altro nostro lettore. “Perché volete dividere la categoria dei promotori e dei consulenti? – scrive – Tutte le due categorie svolgono la funzione di consulenza e raccolta patrimonio. Non è necessario creare delle divisioni chi è più bravo e chi meno. Il cliente si fidelizza con la capacità professionale e di trasparenza, forse a volte è migliore il promotore, altre il consulente. L’importante è recuperare la fiducia dei clienti, sfiduciati dai vari bond proposti e dalla perdita dei capitali”.


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