Banche, la crisi non risparmia il Belgio

In serata è giunta la notizia delle dimissioni di John Thain, Ceo di [s]Merrill Lynch[/s], a seguito dello scandalo dei 4 miliardi di bonus pagati dalla banca ai propri dipendenti.
Nel dicembre 2008 infatti, mentre il Ceo di Bank of America [p]Ken Lewis[/p], era in trattativa con il tesoro americano per ottenere ulteriori finanziamenti, a seguito dei buchi superiori alle previsioni della banca d’affari, venivano elargiti premi a manager e dipendenti, nonostante i pessimi risultati registrati.
In un momento così delicato, che vedrà il tesoro americano costretto ad un nuovo piano di aiuti, si parla di 80 miliardi per la sola Bank of Americana, risulta necessario per le [a]banche[/a] il rispetto dei principi di etica e correttezza.

Continuano a giungere ottimismo da parte dei top manager
. Dopo le acquisizioni di azioni da parte del management di Bank of America, ieri Jp Morgan ha comunicato che il presidente e Ceo, [p]James Dimon[/p], ha comprato lo scorso venerdì 500.000 azioni ad un prezzo di 22,93, per un controvalore di 11,46 milioni di dollari.

Sul versante europeo osserviamo come le banche del Belgio, ampliamente aiutate dal settore pubblico, non si sottraggono alla crisi.

Kbc e Fortis hanno annunciato di aspettarsi perdite per il quarto trimestre 200
8, a seguito dell’aggravarsi della crisi internazionale.
Ieri Kbc ha chiuso le contrattazioni al Brussels Stock Exchange a 11,24 Euro, in rialzo del 50 per cento, sulle voci di un ulteriore aiuto, da parte de governo belga, per 3,5 miliardi, dopo aver già ricevuto la stessa cifra a ottobre, nel primo piano di aiuti forniti dal Flemish regional government.
L’iniezione di liquidità premetterà all’istituto di mantenere il Tier 1 al 10,5 per cento.
Kbc renderà nota la trimestrale il 12 febbraio.

Per quanto riguarda Fortis, alla perdita di 14,1 miliardi dei primi nome mesi del 2008, si dovrebbero aggiungere 5 miliardi dell’ultima trimestrale, elemento che potrebbe far salvate la trattativa con Bnp Paribas.
Il governo belga infatti è entrato nel capitale dell’istituto per evitarne il fallimento, tuttavia sta cercando di disfarsi della partecipazione.
Dopo un’iniezione di liquidità per 11,2 miliardi le attività in Belgio di banking e insurance dovevano essere cedute a [s]Bnp Paribas[/s] per 14,5 miliardi, mentre quelle in Olanda sarebbero state rilevate dal governo olandese.
Tuttavia in dicembre la corte di Brussels ha imposto all’operazione una sospensione di 65 giorni, in attesa della votazione degli azionisti di [s]Fortis[/s], fissata per l’11 ed il 13 febbraio.

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