L’agenzia afferma in un report che dopo anni di solida crescita dell’economia, i paesi dell’est europeo sono ora entrati ”in una fase di crisi profonda e prolungata, con conseguenti ripercussioni per gli interessi delle banche europee occidentali negli istituti dei paesi dell’est”. Moody’s riconosce che i mercati dell’Europa orientale differiscono in termini di vulnerabilita’ e ritiene che le nazioni con rating investment grade piu’ esposte a rischi esterni son quelle con ingenti deficit fiscali, ovvero le repubbliche baltiche, l’Ungheria, la Croazia, la Romania e la Bulgaria. Tuttavia, l’agenzia di rating rileva anche che molti paesi della regione, tra cui Ucraina, Kazakistan e Russia, sono sotto pressione nonostante i rispettivi debiti esteri siano relativamente modesti.
Cattive notizie quindi per Unicredit e anche Intesa Sanpaolo e altri big del credito italiano che erano sbarcati in questi paesi. Anche se il peso della quota italiana è pari solo al 27% mentre altri paesi sarebbero molto più esposti. Infatti il report evidenzia che le banche dell’Europa occidentale con controllate nell’Europa dell’est si concentrano principalmente in sei paesi (Austria, Italia, Francia, Belgio, Germania a Svezia) che da soli rappresentano l’84% degli interessi complessivi degli istituti occidentali nell’Europa dell’est.
Ma a rischiare maggiormente sarebbe il sistema bancario austriaco che è quello più esposto, poiché quasi il 50% degli interessi bancari del paese è riferibile all’Europa orientale.