Vontobel, conti a prova di crisi

In un contesto di generale dissesto del sistema finanziario, che vede anche le banche tradizionalmente più conservative come Ubs e Credit Suisse, fortemente esposte sugli asset tossici, i dati pubblicati ieri da Vontobel confermano la solidità dell’istituto, nonostante il crollo dei mercati abbia impattato sull’utile di esercizio, fermatosi a 113 milioni di franchi, in calo del 57 per cento rispetto ai 263,2 milioni del 2007; in ribasso anche il risultato della gestione operativa a 756 milioni, in contrazione del 24 per cento su base annua.
“In una situazione difficile i risultati sono stati soddisfacenti, in particolare il calo degli utili è dovuto in buona parte alle minusvalenze nel portafoglio della banca, a seguito dei crolli dei mercati”, commenta in questi termini la pubblicazione dei dati [p]Francesco Tarabini Castellani[/p], responsabile Vontobel Italia. 

Ottimi i risultati sul fronte della raccolta
, con afflussi di nuovi capitali che nel corso del 2008 sono stati pari a 3,9 miliardi di franchi, suddivisi tra clientela privata (2,8 miliardi) ed istituzionale (1,1 miliardi). Vontobel sembra quindi aver beneficiato delle turbolenze dei competitors “la raccolta è stata molto buona e conferma la fiducia che il pubblico ripone in Vontobel. Senza dubbio la disaffezione di parte degli investitori dai grandi player ha avuto un impatto e ha premiato il valore di un istituto di nicchia, orientato ad un’attenta politica di contenimento dei rischi come Vontobel”.

Il calo dei corsi internazionali ha tuttavia portato ad un declino del 22 per cento, ovvero 17,1 miliardi, della massa gestita, a fine 2008 pari a 62,4 miliardi di franchi; anche gli asset in custodia sono diminuiti nel corso dell’anno del 22 per cento, attestandosi a 36,1 miliardi. 

Il tier 1, coefficiente utilizzato dagli organismi di vigilanza, è al 18,4 per cento, uno dei livelli più alti tra le banche internazionali, confermando la forte solidità dell’istituto. La redditività è stata del 8,1 per cento, permettendo la proposta di un dividendo di 1,2 franchi per azione. 

Il management ha confermato il programma di aumento dell’efficienza, che punta ad una riduzione, fino a 50 milioni di franchi, dei costi operativi entro il 2010 e più in generale la strategia di crescita sui principali mercati europei; “in Italia porteremo avanti l’espansione dell’attività di asset management sul segmento retail e proseguiremo inoltre la formazione dell’unità di private banking, per la quale stiamo terminando la strutturazione del team, scegliendo le migliori figure presenti sul mercato”.

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