Jackfly, Celine, Celine…

JACKFLY (65a  Puntata)

Milano, Ristorante Paladino
Ore 21.00 del 29 settembre

Possibile? Possibile che Céline…
Dopo la pelliccetta non vi eravate più rivisti. Sì, d’accordo, sarà stata stronza, ma quando uno ama una donna, ci è appena andato in vacanza insieme a Montecarlo, anche se ci ha litigato, però poi le ha chiesto scusa… la mossa successiva, se proprio vuoi riconquistarla, è invitarla a cena. E magari rilanciare alla grande, con una sorpresa da Colazione da Tiffany nel taschino.
Il ristorante è uno di quelli rari, a Milano: all’aperto, con la cucina interessante, non uno dei soliti buchicari da parvenu che ti piacciono tanto, promotore, ma un posto veramente raffinato, da intellettuale del foro come Céline. Vi siete dati appuntamento direttamente al ristorante. E tu, con uno sforzo sovrumano, sei addirittura arrivato in anticipo e ti sei seduto al tavolo, in attesa. Poi lei è spuntata dall’ingresso e tu ti sei alzato.
Emozionato. Tanto che sei riuscito a spiccicare a malapena un saluto.

«Ciao, Céline.»
«Ciao, Jack. Come stai?»
«Tu?»
«Non si risponde a una domanda con una domanda» fa lei, mentre si siede davanti a te che le sposti la sedia per farla accomodare.
«Non si fanno domande di cui si conosce già la risposta»
replichi tu. «Non sto bene. Mi manchi.»
«Anche tu.»
«Bene. Questo è un buon inizio. Posso baciarti?»
«Dipende.»
«Perché dipende? Non avevamo fatto la pace? La pelliccia non ti è piaciuta?»
«Sì, però poi non ti sei più fatto sentire. E, ripensandoci su un po’, anche il fatto che tu sia andato da un avvocato senza prima avermi chiesto un consiglio mi ha disturbato. Scusa, è come se io, per fare un investimento, non mi rivolgessi a te.»
Ma come, siamo punto e a capo? E va bene: «Dai, Céline, scusami per quel che è successo. Sto attraversando… anzi, forse è meglio dire “ho attraversato” un momento tremendo. Devo aver perso la testa. Ma ora sono ritornato in me, davvero. E come ho ritrovato la testa, così vorrei ritrovare anche te».

Céline era bellissima, quella sera. Indossava un abito di seta, morbido e qua e là trasparente. Uno di quegli abiti che ti fanno impazzire, al collo aveva la collana di ambra che le avevi regalato tu. Sei un promotore finanziario, un venditore d’alto bordo. Certi segnali dovresti saperli interpretare, no? E allora com’è andata che hai mandato tutto, una volta di più, a puttane?
Diciamo che, a quel punto, avete stipulato una tregua momentanea. Avete cominciato a mangiare con prudenza, prendendo tutto alla larga. Com’erano andati quei pochi giorni, il lavoro di Céline come va? Notizie dalla famiglia?
Nostalgia di Montecarlo? Finché, a poco a poco, avete ripreso ad avvicinarvi a te, ai tuoi problemi.

«Vuoi sapere gli ultimi sviluppi?»
«Guarda, non voglio saperne niente, sono troppo coinvolta, e poi non è esattamente il mio campo» dice lei. Dai, Jack, qui una piccola bugia non ci sta male.
«Ma vedi, è proprio per questo che sono andato da Pracchi senza dirti nulla. Certo, mi ero già chiesto se tu avresti voluto occuparti della mia causa…»
«Jack, non mi devi vendere un set di spazzoloni, rilassati! Comunque, lo studio Pracchi è rinomatissimo. Concordo pienamente con la tua scelta.» Il volto di Céline si illumina di un sorriso che ti spara direttamente in paradiso e buonanotte! Ma tu, nel taschino, hai qualcosa per andare in paradiso in due, non è vero? Cos’è quell’anello di diamanti che hai comprato oggi da Anaconda? Pensi che sia il momento
di tirarlo fuori?

..continua…                    leggi le puntate precedenti          

*tratto dal romanzo JACKFLY 
(www.jackfly.netdi Nicola Scambia (www.nicolascambia.net)

 

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