Svizzera, scontro politico su Banca dello Stato

E’ scontro politico in Svizzera. Da una parte la Banca dello Stato e dall’altro il l Movimento per il Socialismo (MPS).

La discordia nasce dalla volontà di Banca dello Stato di allargare la propria sfera di azione ed entrare nel più ‘remunerativo’ mondo del private banking (attraverso l’acquisto di una banca specializzata.) e sganciare così la sua dipendenza dalle operazioni su interessi (prestiti, ipoteche, ecc.).

Dall’altra parte l’MPS non ci sta, criticando l’operazione come scellerata soprattutto in un periodo che dimostra come correre rischi è inutile e dannoso per tutta l’economia.

Per avere ragione delle sue idee, l’MPS è pronto a lanciare un referendum.

Secondo il movimento, Bancastato deve mantenere il suo ruolo di banca ipotecaria, in quanto con il passaggio a un istituto di credito di tipo universale si creerebbero dei maggiori rischi. MPS aggiunge che è stata propria una fortuna che Bancastato abbia mantenuto nel tempo il proprio modus operandi senza lasciarsi andare al richiamo di attività e prodotti più redditizi sulla carta, ma che in molti casi hanno portato alla rovina interi istituti di credito se non addirittura il tracollo finanziario per gli stati più piccoli.

Banca Stato – secondo l’MPS – dovrebbe mantenere il suo ruolo tradizionale e puntare sull’innovazione dei propri strumenti di intervento ed evitare avventure finanziarie senza garanzia. L’MPS inoltre ritiene che la scelta di estendere le proprie attività al settore del private banking sarebbe tardiva di almeno 20 anni. Infatti il mercato, stando alle valutazioni dell’MPS, è saturo. Conclude l’MPS sottolineando come la Bancastato è un istituto pubblico e che in questo modo debba continuare ad operare.
 

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