Jackfly, nuovi problemi, vecchi metodi

JACKFLY (72a  Puntata)

Chissà se faceva bene a sperare, Francesca, eh? Che ne dici, Jack? Oggi come oggi, le cose non vanno per niente bene. Però, se ripensi a ottobre, forse andavano anche peggio. Sì, certo, Cabrini ti aveva assunto, ed eri anche riuscito a portarti dietro qualcuno dei tuoi clienti più importanti. Ma con tutto ciò, dinanzi a certe telefonate come quella di Defrancesco, ti sembrava di essere in canoa sul Rio delle Amazzoni a cento metri dalle cascate. «Dottor Defrancesco, buongiorno, sono La Mosca, le telefon… »
«Ah, buongiorno La Mosca, giusto lei. Ma cosa mi combina? »
«Prego?»
«È stato fatto il processo?»
«Scusi, dottor Defrancesco, di che parla?»
«Molti suoi colleghi che sono venuti a trovarmi…»
«Continuo a non capire.»
«Come non capisce? Mi sto riferendo alla causa per truffa che le ha intentato la Nattan.»
«Non sono affatto accusato di truffa. Come le salta in mente?»
«Guardi, La Mosca, che io non mi scandalizzo. I miei soldi me li ha fatti sempre rendere.»
«Dottor Defrancesco, le ripeto, non esiste nessuna causa. Ascolti: ho cambiato banca e volevo sentire se le interessava passare con me nella mia nuova azienda.»
«La Mosca, non esageriamo, le dico che non la giudico, ma non sarei tranquillo ad affidarle i miei soldi dopo quel che ho saputo.»

Quante ce ne sono state di telefonate come questa? Quelli della Nattan mettevano in giro queste voci, prima ridendo, poi abbassando la voce con l’aria di fare una confidenza. E naturalmente i clienti ci credevano. Perché non avrebbero dovuto crederci? Tu raccontavi tutto questo a Francesca e a Giovanni e loro non sapevano che risponderti. Giovanni, una sera, ti domandò se anche suo padre fosse stato trattato così una volta uscito da BNI. E tu eri riuscito a trovare le parole giuste, equilibrate:
«No, Giovanni, non farti delle idee sbagliate. Questo non è un mondo orribile come sembra. Siamo capitati in un ambiente di mascalzoni, ma non sono tutti così».
«Qualcuno è anche peggio» aveva rincarato la dose Francesca, ridendo. Già, qualcuno è anche peggio. Come, ad esempio, lo stronzo che ti fece sospendere la carta di credito, così, di punto in bianco, senza preavviso. Perché, dicevano, eri insolvente. O meglio, eri a rischio di insolvenza. Fai per pagare la benzina e il gestore del distributore ti dice che la carta è disattivata. Che cazzo significa? La carta era della Nattan, quindi telefoni subito per avere dei chiarimenti. Chiedi del direttore della filiale e ti passano Salutti:
«E bravo il nostro Jack. Ti cerchi un altro impiego, e fin qui non ho niente da ridire. Ma cercarti un avvocato…» «Chi sei? Con chi parlo?»
«Come, non riconosci più gli amici?»
«Non quando mascherano la voce.»
«Ma dai, era uno scherzo. Sono Giorgio. Mi dicono che hai dei problemi con la carta di credito.»
«Sì, pare che sia disattivata.»
«Eh, lo so.»
«Come lo sai? Perché cazzo mi avete disattivato la carta?»
«Perché potresti essere insolvente.»
«Ma che dici? Io, insolvente?»
«Sì, sì, sai, le cose possono cambiare. In fondo ci devi ancora un milione di euro. Come facciamo a sapere che ce l’hai?»
«Ma che cosa dici? Io non vi devo niente. La causa non l’avete mica vinta.»
«È solo questione di tempo.»
«Ma vaff…»
«E poi volevo dirti che abbiamo qualche problema di liquidità, per cui devi aver pazienza con l’affitto.»
«Io non ho pazienza un cazzo. Pagate le rate di affitto o liberate l’immobile.»
«Va bene, allora dacci lo sfratto. Ti ci vorrà a occhio e croce un anno. Però nel frattempo le rate del mutuo come le paghi? Ti ricordi che il mutuo ce l’hai con noi, vero? E noi, quando vogliamo, siamo un po’ più veloci dell’ufficiale giudiziario. Alla terza rata che non paghi è un nostro diritto iniziare le pratiche legali per prenderti anche l’immobile. E le tue rate sono mensili! Non trovi tutto ciò terribilmente interessante? Non ti paghiamo l’affitto e intanto risparmiamo. Questo ti impedisce di pagare il mutuo, quindi ci prendiamo l’immobile e a quel punto non avremo più bisogno di pagarti l’affitto.»
«Siete proprio diabolici. Intanto vi mando lo sfratto e per le rate di mutuo, se non avrò i soldi venderò l’immobile alla seconda rata buca.»
«Staremo a vedere, noi abbiamo un’ipoteca di primo grado sull’immobile. Senti, facciamo così: mettiamoci una pietra sopra. Tu ci mandi un fax in cui accetti di rimanere in Nattan con la qualifica di promotore finanziario e rinunci a intraprendere ogni azione legale…»
«Scusa che ho una telefonata che si sovrappone…»
Si sente qualche bip e poi nuovamente tu: «Sì, dimmi allora: e voi?»
«E noi ti riprendiamo e ti riattiviamo la carta.»
«Ma con chi credi di parlare? Stai cercando la guerra solo perché l’hai sempre fatta franca.»
«Benissimo, Jack, come vuoi tu. Allora ascolta, come ti dicevo, abbiamo un piccolo problema di liquidità e dovresti restituirci i bonus che ti abbiamo anticipato.»
«Che significa?» «Niente che tu non possa capire, Giacomino. Devi semplicemente restituirci i bonus che ti abbiamo anticipato e che maturano a fine anno.»
«Ma non posso. Sono soldi miei.»
«Lo saranno a gennaio, caro. Per adesso sono ancora nostri. E sei pregato di restituirceli.»
«Impossibile. Ho investito tutto in azioni… Mi saranno rimasti meno della metà dei soldi!»
«Povero Jack. Anche tu vittima della smania di investire in borsa, eh? Ma non potevi affidarti a un buon promotore finanziario? E va bene. Vorrà dire che ti veniamo ancora incontro. Tu ci mandi il fax che ti ho chiesto, rinunci all’azione legale, rimani in Nattan e noi ti lasciamo i duecentottantamila euro.»
«Scusami, voglio essere sicuro di avere capito bene. Se non torno a fare il promotore con voi, vi devo restituire tutti i bonus che ho maturato e che mi avete anticipato, non mi pagate l’affitto, non mi abilitate la carta di credito. Ho capito bene?»
«Esatto.» «È un ricatto, insomma?»
«No. È un diritto.»
«Ti posso restituire i duecentottantamila euro a rate.»
«Purtroppo ne abbiamo bisogno entro cinque giorni, altrimenti ti segnaleremo alla Centrale rischi della Banca d’Italia come insolvente e nessuna banca ti farà più credito, anzi se hai fidi con altre banche ti chiederanno il rientro immediato.»
«Lo sai benissimo che per restituirvi quei soldi mi devo vendere anche il culo…»
«Sai com’è, mica si può avere tutto. Però, se ci mandi la lettera e rimani con noi…»
«No, non voglio neanche vederti! Ma quando ti ho detto che avevo una telefonata sotto, ho attivato il registratore incorporato del telefonino e ti denuncerò alla Procura delle Repubblica per estorsione. Voglio proprio vedere se la fai franca anche stavolta .» Click. 

..continua…                    leggi le puntate precedenti          

*tratto dal romanzo JACKFLY 
(www.jackfly.netdi Nicola Scambia (www.nicolascambia.net)

 

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