Banche – Veneto Banca crede nell'Europa dell'Est

Punta al consolidamento e all’efficienza il Gruppo Veneto Banca. Soprattutto dell’Est Europa. Nel corso della presentazione dei risultati 2008 il presidente Flavio Trinca e l’a.d. Vincenzo Consoli hanno detto di essere in attesa di tornare a sfruttare le migliori prospettive di profitto e reddito offerte dai paesi dell’area.

Nel 2008 i crediti verso la clientela sono cresciuti di oltre il 15%, passando dai 14,2 ai 16,4 miliardi. Si tratta di una fiducia ben riposta nei territori di riferimento e ben corrisposta dagli stessi: la raccolta diretta segna infatti un +14%, passando dai 14 ai 16 miliardi. Unica voce negativa, causata dall’influenza dell’andamento dei mercati finanziari, è la diminuzione del 10,3% della raccolta indiretta, passata dai 10,78 ai 9,67 miliardi. Il rapporto sofferenze nette/impieghi è salito dall’1,82% al 1,91%, dato che risente, tra l’altro, del completamento del processo di integrazione di Banca Popolare di Intra, acquisita nel 2007. L’utile consolidato passa dai 92,8 ai 116,5 milioni di euro, registrando una crescita del 25,6%. Il patrimonio sociale si attesta a 2,27 miliardi di euro (+30,6%).
 
«Sono risultati tanto più importanti – puntualizza Consoli – se si pensa alla situazione dei mercati e se ricordiamo le impegnative operazioni di cui siamo stati protagonisti nel 2008: la creazione e l’entrata a regime della nostra nuova struttura di Gruppo, che oggi vede Veneto Banca Holding a capo di 3 banche locali in Italia e di 4 banche nell’Est Europa; l’accordo con Cofito, Compagnia Finanziaria Torinese, per l’entrata in BIM, Banca Intermobiliare; il perfezionamento dell’acquisto della BIS – Banca Italiana di Sviluppo, in Albania; l’accordo con la Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana, per l’espansione nelle Marche e in Umbria; l’intesa, ufficializzata nel 2009, con bancApulia per la fusione della stessa con la nostra Banca Meridiana e la successiva entrata della nuova realtà nel Gruppo Veneto Banca». 
 
E sulla loro esposizione nei mercati dell’Est Europa, Consoli conferma: «Nonostante giungano segnali di crisi anche dall’Est Europa, siamo convinti della validità di quanto realizzato sul fronte estero in questi anni: gli investimenti sono frazionati, diversificati tra paesi che hanno caratteristiche diverse tra di loro e l’attività è prevalentemente rivolta alle imprese e concentrata su quelle italiane ivi operanti. Il patrimonio delle banche estere ammonta complessivamente a circa 169,2 milioni, pari al 7,46% dei mezzi propri del Gruppo e, nel corso del 2008, esse hanno realizzato un utile netto di circa 27,8 milioni».

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