Jackfly, una visita inaspettata

JACKFLY (77a  Puntata)

Casa La Mosca
Ore 21.30 del 9 novembre

Il programma della serata è la visione di un buon film, un bicchiere di spumante e qualche partita a scacchi su Internet.
Te lo meriti. Invece ricevi una visita inaspettata.
«Chi è?»
«Come chi è… Sono Edoardo, il tuo collega. Quello a cui hai salvato il culo tante volte. Posso salire?»
Guarda un po’ chi si rivede. Sei contento, sarà un piacevole diversivo. In fondo una serata in casa va bene, ma è anche un po’ una rottura, specialmente per uno che è abituato a uscire tutte le sere. Quindi, se la puoi dividere con qualche amico, va molto meglio.
«Ciao, Edo. Che ci fai qui?»
«Beh, sono venuto a trovare un mio amicone!»
«Mi fa piacere. Vieni, accomodati.»
È proprio lui, Edoardo Corradi, il tuo ex collega. Che sale su con una scatola dei tuoi cioccolatini preferiti, i Leonidas.
«Grazie! Li apriamo subito?» proponi.
«Puoi mangiarli, no?»
«Certo, mica ho il diabete.»
«Però! Stai benone!»
«Beh, diciamo che me la sono cavata.»
«Ma cosa ti è successo esattamente? Sai, se ne sono sentite tante in giro…»
«Niente di cui valga la pena parlare, Edoardo. Voi, invece, come ve la passate in Nattan?»
«Cosa vuoi che ti dica, il solito: mangi molta m…, caghi pochi soldi. E tu? So che sei andato in Banca Amica. Come ti trovi?»
«Ma tu come fai a saperlo?»
«Me lo ha detto Giorgio.»
«Ah… Gente di tutt’altra pasta. Almeno fino a prova contraria.»
«Eh, già. Questa è una delle prime cose che ti insegnano al corso di sopravvivenza aziendale: fidarsi sì, ma solo fino a prova contraria. Comunque, ti devo delle scuse.»
«Ah! E come mai? Per avermi chiamato e sapere come stavo?»
«Sì, no… In effetti non ti ho chiamato… È perché ho avuto il telefono fuori uso per una settimana intera. Guarda, c’è stato da impazzire… pensa che ho dovuto continuare a fare anche le telefonate private dall’ufficio.»
«E non era il caso di telefonare proprio a me dall’ufficio, vero?»
«Ecco, appunto, l’hai detto. Ma volevo chiederti scusa per un’altra cosa.»
«Sentiamo.»
«Allora, ti ricordi il caso Bitto? Quel tipo che non voleva firmare l’ordine d’acquisto per le Niscagi?»
«Sì, certo. È stato uno dei casi brillantemente risolti dall’avvocato Satanasso.»
«Appunto. Beh, devo dirti che in fondo, solo in fondo però, un po’ di ragione ce l’aveva anche lui. Bitto,   all’inizio, non voleva investire proprio nelle Niscagi. Sì, avevo capito che gli interessava il comparto, ma in generale. Le Niscagi sono stato io a proporgliele. Anzi, un po’ a imporgliele.»
Improvvisamente, ti senti a disagio.
«E me lo dici adesso? Ma l’ordine, almeno, l’aveva fatto o neanche quello?»
«No, no… sì… Lui voleva investire quella somma quella mattina, ma le Niscagi in particolare gliele avevo appioppate io. Ecco perché nicchiava. Io ero stato vago, lui ambiguo e quindi…»
«E quindi mi hai fatto fare la figura dell’aguzzino.»
«Ma dai! Lo sai, in Nattan erano già tutti impazziti per queste Niscagi e ci hanno fatto tutti una pressione bestiale per venderle.»
Ora fai finta di niente, Jack. Non ti incazzare, o meglio, fallo, ma non darlo a vedere. Vedi un po’ se riesci a ottenere qualche informazione.
«Sì… Beh, ti capisco. Se ne parla anche in Banca Amica. Ma la frenesia della Nattan per questa azienda è inspiegabile.
Come se ci fosse sotto qualcosa.»
«Ma no, non credo. Certo è che il prossimo bond lo piazzano dal Lussemburgo.»
«Ah, già. Così non si stampa neanche il prospetto informativo. »
«Questo significa che non ce n’è bisogno. È un bond talmente sicuro, talmente eccellente che si presenta da sé.»

..continua leggi le puntate precedenti;  *tratto dal romanzo JACKFLY (www.jackfly.netdi Nicola Scambia (www.nicolascambia.net)
 

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