Banche – Mps, utile di 953 mln e sì ai T-bond

Approvato ieri dal cda di Monte dei Paschi di Siena il bilancio 2008. L’utile netto consolidato del Gruppo Montepaschi ante effetti della Purchase Price Allocation (PPA) è di circa 1.020 milioni e di 953 milioni di euro post PPA. Il buon risultato è stato ottenuto anche in presenza di una politica rigorosa, che ha privilegiato rettifiche ed accantonamenti.

Il margine di interesse è cresciuto dell’8,2% rispetto al 2007, i ricavi primari del 2,5% e la raccolta diretta del 3,6% (con gli impieghi +6,9%). Rispetto all’esercizio ‘07, le commissioni sono calate del 9%, evento dovuto al negativo andamento previsto dei proventi legati al risparmio gestito.

Il risultato netto da negoziazione/valutazione attività finanziarie evidenzia un saldo negativo di circa 113 milioni di euro, di cui un valore negativo di circa 167 milioni nel quarto trimestre, per effetto dell’adeguamento delle valutazioni dei portafogli titoli e derivati alle correnti valutazioni di mercato, fortemente penalizzate dall’acuirsi della crisi nell’ultima parte dell’anno.

Dal punto di vista organizzativo, Mps prevede una riduzione di personale di 2.000 unità entro il 2011, oltre l’obiettivo di 1.200 unità quindi.

Nonostante il difficile contesto, il Gruppo Montepaschi ha rafforzato la relazione con la clientela, concentrandosi sulla tradizionale attività di intermediazione creditizia, adeguando l’offerta dei servizi e dei prodotti alle esigenze dei clienti e realizzando importanti interventi di riassetto organizzativo e commerciale in coerenza con le linee tracciate dal Piano Industriale 2008-2011 (tra cui la fusione per incorporazione di Banca Antonveneta e Banca Agricola Mantovana nella Capogruppo Bancaria BMPS).

Sostenuti 321,9 mln di euro di oneri di integrazione (56% del totale previsto dal Piano Industriale), di cui circa 50 mln riferibili ad uscite che avverranno nel 2009.

Il patrimonio netto è cresciuto del 4,5% su Settembre 2008 ed  il rapporto Totale Attivo/Patrimonio è pari a 14,4 volte (era 14,8 volte a settembre 2008 )

TREMONTI BOND E DIVIDENDI

Come riportato dal comunicato del Gruppo, il cda ha deciso di avviare la procedura per l’emissione di 1,9 mld di obbligazioni bancarie speciali e di presentare la richiesta di sottoscrizione al Ministero dell’Economia e delle Finanze (i cosiddetti T-bond). La società intende rimborsare i bond entro Giugno 2013 utilizzando i proventi rivenienti dal processo di asset disposal avviato nel 2008 e le necessarie operazioni di capital management.

Il  Tier I Ratio è pari al 5,6% (BIS II AIRB floor RWA al 90%) e si prevede sarà circa al 7,1% post T-Bond.

Tra le altre voci che concorrono alla formazione del margine della gestione finanziaria ed assicurativa si segnalano dividendi, proventi simili e utili/perdite delle partecipazioni per un saldo di circa 15 milioni e che registrano una contribuzione in flessione rispetto ai circa 151 milioni del 2007 (che aveva beneficiato però del contributo positivo di circa 98 milioni delle società assicurative che nel 2008 è stato negativo per circa 30 milioni di euro).

Il Consiglio di Amministrazione ha proposto la distribuzione di un dividendo di Euro 0,013 per azione ordinaria all’Assemblea degli Azionisti convocata per il 29 aprile in prima convocazione.

PREVISIONI PER IL 2009

Nell’attuale 2009, invece, si segnala una raccolta a Febbraio in aumento del 9,8% ed una riduzione dei costi operativi almeno del 3%.

Nei primi due mesi del 2009 lo scenario di crisi si è ulteriormente intensificato e la fiducia sulle prospettive dell’economia globale sono peggiorate. In termini di redditività, la discesa dei tassi di mercato ha determinato una flessione (seppur al momento abbastanza contenuta) dei margini, a cui si è contrapposta una moderata crescita dell’attività creditizia rispetto al 2008 (in particolare su forme a medio-lungo termine). Le politiche commerciali del 2009 rimarranno in tal senso focalizzate su una gestione rigorosa dello spread e sulla selettività delle forme di impiego.

Allo stesso tempo, si configura, in positivo, una dinamica della spesa più favorevole, che (come detto in precedenza) risente positivamente delle azioni di contenimento strutturale dei costi correlata agli interventi di Piano Industriale, su cui si rileva una execution accelerata.

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