Banche – Banca Etruria, una crescita da 700 mln

Secondo i dati riportati dal comunicato di Banca Etruria, nel 2008 i crediti alla clientela sono cresciuti fino a 7,2 mld di euro (+ 14,2%), mentre la raccolta diretta è salita a 6,3mld di euro (+2,6%). Entrambi gli aggregati mostrano un andamento che si allinea a quello registrato negli ultimi tre anni dal settore delle Popolari, che in media hanno presentato tassi di crescita più elevati rispetto al resto del mercato bancario.

Dal lato della raccolta il progresso dei volumi ha interessato sia la componente dei debiti verso la clientela (+2,4%), sia quella dei debiti rappresentati da titoli (+11%), mentre il portafoglio titoli di proprietà è sceso a 981 mln di euro.

Riguardo alla valutazione del comparto titoli si sottolinea che il Gruppo Banca Etruria ha deciso di non avvalersi delle agevolazioni introdotte dal Regolamento 1004/2008 poiché nel proprio portafoglio non è presente alcuna tipologia di asset particolarmente critica ( c.d. asset tossici).

Grazie all’operazione di aumento di capitale, realizzata dalla Capogruppo Banca Etruria per un importo di 160 mln di euro, la crescita del Gruppo è stata realizzata mantenendo elevati i livelli di Patrimonio di bilancio che al netto dell’utile di esercizio raggiunge i 700,8 mln di euro (+39%) e di capitalizzazione che si confermano superiori alle medie di sistema con un Tier 1 gestionale stimato al 31 dicembre 2008 pari al 7,6% e un Total Capital Ratio all’11,1%.

Dal punto di vista della redditività, inoltre, si conferma la buona tenuta dei ricavi dell’attività tipica bancaria con il margine d’interesse che sale a 242,1 mln di euro (+9,5%) e le commissioni nette che si attestano a 74,6 mln di euro (-9,4%). In dettaglio la progressione trimestrale dei ricavi evidenzia come la crescita abbia mantenuto livelli costanti durante tutto l’anno.

Il risultato dell’attività di negoziazione mostra una contribuzione negativa pari a -18,2 mln di euro e sconta principalmente gli effetti della contrazione dei corsi azionari dell’ultimo anno.

Il 2008 chiude con il risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa che si attesta a 246,1mln di euro (-8,1%). Salgono a 54,6 mln di euro le rettifiche su crediti che, oltre a registrare gli effetti di una politica prudenziale di maggiori accantonamenti, contabilizzano gli effetti dell’adeguamento del valore del titolo junior Mecenate, derivante dalla cartolarizzazione effettuata dalla Capogruppo nel 2002, al valore presumibile di realizzo.

I costi operativi netti raggiungono i 204,8 mln di euro (+7,9%) e registrano la crescita dei costi per il personale conseguenti al rafforzamento della struttura mentre le altre spese amministrative si mantengono pressoché costanti.

Il 2008 si chiude per il Gruppo Banca Etruria con l’utile lordo dell’operatività corrente al lordo delle imposte pari a 41,2 mln di euro ed un utile netto pari a 19,3 mln di euro.

Sulla base dei risultati ottenuti il Consiglio di Amministrazione di Banca Etruria ha deliberato di proporre all’Assemblea dei Soci un dividendo di 0,10 euro per azione.

In base alla proposta elaborata dal Consiglio di Amministrazione il monte dividendi è pari a 7,5 mln euro con una percentuale di pay out pari al 34,7%, mentre la patrimonializzazione per lo sviluppo dell’Azienda ammonta a 12,6 mln di euro. 

Questi risultati sono stati presentati il 24 marzo dal direttore generale di Banca Etruria Luca Bronchi, in occasione della STAR Conference 2009 organizzata da Borsa Italiana. Durante tale incontro, come si legge dal comunicato del Gruppo, Bronchi ha dichiarato: “Il Gruppo Banca Etruria è solido e capace di continuare a generare valore dalla vicinanza al territorio, mantenendo il fulcro della redditività nell’attività bancaria tipica che definisce la nostra
identità popolare. In uno scenario di riferimento complesso, crediamo nella validità di una strategia industriale che trovi fondamento nell’ulteriore sviluppo della Banca reale e che si realizzi attraverso una sempre maggiore attenzione al mercato retail, una nuova organizzazione della rete distributiva e una costante tensione alla redditività”.

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