Alla fine del mese scorso, il mercante newyorchese Larry Salander è stato arrestato e incriminato con oltre 100 capi d’accusa secondo quanto riferito dal procuratore distrettuale di Manhattan, Robert Morgenthau. È riuscito a truffare 26 vittime, vendendo opere d’arte che non possedeva, intascando il denaro e convogliando fondi di investimento verso opportunità inesistenti. «Salander non possedeva le opere d’arte che offriva come investimento o ne rappresentava falsamente il valore», ha spiegato Morgenthau nel comunicato della procura.
Da questa sofisticata frode Salander avrebbe gestito un giro d’affari complessivo di 88 milioni di dollari, utilizzati per comprare e strapagare opere d’arte in tutto il mondo, Italia compresa. Numerosi sono infatti i ricorsi e domande di restituzione di beni che gallerie e collezionisti del nostro paese che hanno fatto presso la corte suprema di New York.
Il gallerista si è dichiarato non colpevole davanti alla Corte Suprema di New York. La sua cauzione è stata fissata a un milione di dollari e ora rischia fino a 25 anni di carcere.
Tra le vittime del gallerista, l’ex campione di tennis John McEnroe che ha perso 2 milioni di dollari dopo aver investito una somma di denaro pari alla metà del valore di due dipinti, “Pirate I e II” di Arshile Gorky, artista statunitense di origini armene.
La stessa quota dei dipinti era stata venduta contemporaneamente a un altro collezionista, Morton Bender, per altri 2,2 milioni di dollari, e usati infine come garanzia per un prestito di 2 milioni di dollari concesso dalla Bank of America.
Un’altra personalita truffata è Robert De Niro che nel 2007 accusava il gallerista di aver rubato una dozzina di quadri di suo padre per pagarsi un debito.