Banche – Il banking online ringrazia la crisi

Nonostante la crisi il banking on line cresce. Un risultato molto importante, se si pensa che tutto ciò ha avuto il suo massimo risalto nel 2008, ovvero nell’anno in cui il mondo bancario e del risparmio gestito ha subito un pesante tracollo. E’ quanto emerge da uno studio effettuato da Comscore, chiamato “State of Online Banking” e che ha contattato circa 5.000 persone che si avvalgono dei servizi bancari tramite internet.

Il primo punto dell’analisi riguarda l’andamento della clientela. All’inizio del 2007 si stava parlando di 45,358 milioni di consumatori, giunti a quota 47,311 milioni nell’ultimo quarto dell’anno. A rigor di logica, viene naturale pensare che la crisi si sia fatta nel 2008, ma i dati che appaiono sembrano mostrare l’opposto. L’incremento del numero dei fruitori è addirittura maggiore, se si pensa che dal primo quarto all’ultimo quarto 2008 la cifra è aumentata di 3,194 milioni contro i quasi 2 milioni del 2007. Insomma, il segmento non sembra affatto in difficoltà.

Passiamo ora a un’altra questione cruciale: la soddisfazione della clientela. Se è vero che il mondo degli intermediari ha subito un drastico calo della fiducia da parte dei risparmiatori, lo stesso non si può dire dei servizi finanziari ondine. Tra il 2007 e il 2008 tutte le tipologie di offerta (banche, carte di credito e broker) hanno visto crescere il proprio indice di soddisfazione da parte degli utilizzatori.
Tuttavia esiste un allarme. Le stime per il 2009 denotano un brusco calo delle percentuali, specialmente per quel che riguarda le compagnie dedite al brokeraggio (sicuramente le più colpite dalle turbolenze dei mercati).
 

Ultimo aspetto valutato è quello relativo agli interessi specifici di chi sceglie il banking online. Ebbene, la privacy e le garanzie a tutela della stessa si confermano argomento di forte interesse, conquistando il primo posto. In secondo luogo, vi è sempre attenzione per quella che una tra le attività più tradizionali, immediate e semplici, ovvero il  monitoraggio del credito.



In conclusione, le piattaforme internet non sembrano spaventare affatto i risparmiatori
. Considerando che l’utilizzo delle stesse per motivi di gestione dell’investimento non è ancora molto diffuso, le potenzialità ancora non del tutto sfruttate lasciano aperte prospettive di grande sviluppo per questo mondo. Se la crisi porterà a una rivoluzione nell’intermediazione, non è da escludere che questa potrebbe partire da qui.

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