Promotori e Gestori, scatta l'operazione coraggio

Collocamento, prodotto, performance lasciano il posto al trinomio consulenza, servizio, opportunità. E’ questo il tema forte emerso nel corso del convegno “Crisi, la miglior difesa è l’attacco? Gestori e promotori a confronto“, organizzato all’IT Forum di Rimini da Blue Financial Communication (casa editrice di Bluerating.com).

Il convegno, che ha visto la partecipazione di Luca Simoncelli (BlackRock), Fabrizio Meo (ING Investment Management Italia SIM), Giuliano D’Acunti (Invesco), Emanuele Bellingeri (iShares), Carmelo Sarcià (Credem) e Paolo Martini (Azimut), è stata l’occasione per fare chiarezza sulla crisi e individuare possibili colpevoli e nuovi modelli di business per il mondo dei promotori e non solo.

Sul banco degli imputati sono finite, innanzitutto, le previsioni di strategist e gestori che negli ultimi mesi hanno generato solo confusione tra investitori e consulenti. “La nostra attività ci porta ad avere delle view chiare e ad estrapolare delle previsioni” ha chiarito Luca Simoncelli, Portfolio Manager di BlackRock, per questo diventa importante per investitori e advisor saper distinguere tra previsioni “attendibili” e previsioni “meno attendibili”.
“Se strategist e gestori precisano anche quali sono i rischi delle loro view vuol dire che hanno speso molto tempo e quindi sono in grado di fornire maggiori informazioni rispetto a strategist e gestori che pubblicano previsioni e target senza un obiettivo ben preciso” chiarisce Simoncelli.

Sulla stessa frequenza d’onda anche Giuliano D’Acunti, responsabile distribuzione Retail di Invesco, ed Emanuele Bellingeri, responsabile per l’Italia di iShares, che non negano l’esistenza di “errori” nel passato, ma ricordano anche le opportunità presenti. Su tutti i corporate bond che per D’Acunti e Bellingeri offrono occasioni interessanti. Senza dimenticare sul fronte azionario i mercati emergenti.

Di certo siamo di fronte a una crisi che ha cambiato le regole del gioco e che porta a ripensare i diversi modelli di business sia dei produttori, sia dei distributori. “E’ una crisi che cambierà il risparmio gestito e non solo. Molte società stanno chiduendeo. Questa è una situazione che cambierà le regole di ogni gruppo” chiosa Fabrizio Meo, managing director di ING Investment Management Italia SIM. E questo si traduce in un nuovo atteggiamento da parte dei gestori (maggiore dialogo con i distributori e non solo), ritorno alla pianificazione finanziaria, maggiore educazione finanziaria.

“I clienti chiederanno, dopo quanto successo in quest’ultimo anno, maggiore qualità” continua Paolo Martini, Direttore Marketing e Formazione del Gruppo Azimut, “si passerà dal tema della performance al tema della consulenza. E’ questa la strada giusta. Ma non possiamo nasconderci dietro un dito. Lato gestione e lato distribuzione c’è da fare ancora tantissima strada”. L’industria nel suo complesso non ha dato i risultati adeguati.

Per questo ora scatta quella che secondo Carmelo Sarcià, direttore commerciale rete promotori finanziari di Credem, può essere definita come l’operazione coraggio. “L’equazione è stata ormai definita, il mercato ha creato nella sua crisi delle opportunità” ha concluso Sarcià “Abbiamo parlato di servizio e di approccio consulenzaiale. Ma non esistono i tuttologi.
E’ importante proporre il piatto che il cliente desidera. Soddisfare la maggiore pretesa alla qualità. E questo significa trasparenza e innovazione”. Per questo Sarcià sostiene che abbiamo assistito (e stiamo assistendo) “all’operazione coraggio: è la relazione che guiderà il futuro rapporto con i clienti”.

A partire dalla prossima settimana saranno disponibili on line su Bluerating.com le interviste audio dei sei partecipanti al convegno.

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