Banche – Derivati di Ber Banca sotto inchiesta

Guai in vista per il Banco Emiliano Romagnolo (Ber). In seguito alla denuncia presentata da quattro clienti sulle potenziali perdite operando in derivati ed opzioni put su blue chip per milioni di euro, la Guardia di Finanza di Bologna ha sequestrato, presso Ber, fogli, documenti di contabilità, report ed archivi vari sui rapporti con i clienti.

Come riferisce Milano Finanza, a ritenersi danneggiata è, però, la banca: tali clienti, infatti, operavano con Ber già dal 2004 ed erano più che consci del rischio che correvano con i derivati. Inoltre, secondo il presidente dell’istituto, Alberto Maffei Alberti, questi clienti sono loro ad essere in debito con l’istituto creditizio, per ben 10 milioni di euro.

L’inchiesta vede, in particolare, indagato un operatore finanziario di Ber Banca; l’accusa è di truffa e falsa scrittura privata a danno dei clienti. In sostanza, riporta MF, Ber non avrebbe comunicato ai clienti l’elevato tasso di rischio connesso ai prodotti poi sottoscritti dai clienti, sottacendo, inoltre, la possibilità di ricorrere al debito in caso di perdite. Praticamente, la documentazione presentata ai clienti in questione, non sarebbe stata completa.

Secondo l’accusa, ancora, le proposte d’investimento sarebbero state firmate dal funzionario della banca e non dai clienti. Morale della storia i clienti avrebbero perso 16 milioni di euro a causa degli investimenti sottoscritti a partire dal 2004. Il crollo dei mercati ha marcatamente danneggiato il portafoglio dei quattro clienti, i quali, per recuperare quanto perso, hanno acceso altri 10 milioni di finanziamento.

Da qui la richiesta di Alberti ai clienti, di rientrare dalla propria posizione vendendo i titoli dati in pegno. Il presidente ha, infine, dichiarato che la banca è in causa con questi clienti da oltre un anno, che i titoli in questione sono normalissime put e call e che tali clienti sono insorti solo quando le cose sono andate male. Insomma, la questione è spinosa.

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