Banche – Interbanca sotto la scure di General Electric?

Taglio di metà della forza lavoro tra settembre e fine anno 2009 (144 esuberi su 285 dipendenti). Il tutto in seguito al passaggio a General Electric il 7 gennaio scorso. Lo si desume dal nuovo piano industriale di Interbanca. Un progetto che prevede, inoltre, una completa modifica delle strategie societarie, il riposizionamento sul segmento delle piccole e medie imprese che superano i 25 milioni di fatturato, con la conseguente eliminazione dei clienti minori; saranno inoltre ridotti i finanziamenti a lungo termine e i servizi a settori ritenuti ad alto rischio, come l’immobiliare e il navale. Un bene per la società in questione? Sembrerebbe decisamente di no, in seguito alle numerose proteste che sono scoppiate.

Oltre al sopra citato problema del ridimensionamento del personale, sembra che la nuova politica aziendale, stando a quanto sostengono le organizzazioni sindacali Fiba e Fisac, comporti tassi di finanziamento fuori mercato. Una protesta che ha visto la stesura di una lettera aperta al chairman GE Richard Alan Laxer, all’interno del quale sono contenuti numerosi i quesiti. Il faro è puntato sul blocco dell’erogazione del credito, sulla mancanza di una reale strategia di rilancio e sulla ingiusta (secondo Fiba e Fisac) conferma dei dirigenti della società, nonostante la perdita 2008 da 344 milioni di Euro.

Insomma, una situazione decisamente calda. A ribadire l’alta temperatura ci ha pensato la manifestazione (foto) del 30 giugno scorso davanti alla sede di Interbanca in corso Venezia, dove circa 200 lavoratori (fonte sindacale) hanno espresso il loro disappunto. Si attende ora la risposta di Interbanca, o meglio, di chi la dirige. 

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