Private Banking – Bank of America soffre, bene Standard Chartered

Il colosso americano Bank of America, ha riportato profitti in calo per qunato riguarda la divisione private banking.

Secondo i dati del trimestre, i profitti della divisione private sono scesi del 24% a 441 milioni di dollari. Dietro la flessione dei risultati: calo del net interest income, mercati azionari deboli, maggiori costi di credito e oneri di ristrutturazione conseguenti alla fusione con Merrill Lynch. I ricavi aumentano a 4,2 miliardi di dollari.

Il patrimonio in gestione è cresciuto dell’1% nell’ultimo trimestre, portando il totale a 705,2 miliardi di dollari. Dopo la fusione con Merrill Lynch, il patrimonio totale dei due gruppi (Merrill Lynch + Bank of America) ammonta a 1,8 trilioni di dollari facendo del gruppo il primo wealth manager del mondo seguito da UBS con 1,3 trilioni.

Numeri completamente diversi per Standard Chartered Private Bank. La società con sede a Singapore dice che le masse gestite sono cresciute. Secondo il Ceo della stessa banca, Peter Flavel (foto), quasi il 25% dei clienti del gruppo sono Ultra HNWI, quindi privati con una disponibilità di oltre 25 milioni di dollari in asset. Secondo il manager, la maggior parte dei nuovi clienti sono arrivati alla unit private attraverso la divisione retail della banca grazie alla buona reputazione che ha saputo costruirsi durante la crisi finanziaria.

Ad oggi il gruppo dispone di circa 350 private bankers, numero destinato a salire secondo Flavel, con 100 nuovi ingressi programmati per il prossimo anno. Nel settembre del 2007, la banca acquistò American Espress Private Bank, aggiungendo così 22 miliardi di dollari al patrimonio gestito del gruppo, che ora ammonta a 35 miliardi. In aggiunta, Standard Chartered detiene una quota del 20% nella società di family office Fleming Family & Partners.

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