Consulenti Finanziari – Il lupo perde il pelo, ma non il vizio
Ovviamente ai buoni propositi, di facciata, non sono seguiti i fatti, perchè non è cambiato proprio nulla; la montagna di carta fatta firmare ai clienti durante la loro profilatura è stata solo un’incombenza da espletare, un proforma, piuttosto che un’occasione per cercare di fare veramente consulenza.
Ma è sin troppo evidente che gli obiettivi di medio e lungo termine dei clienti sono in palese contrasto con gli obiettivi di breve termine delle banche……
Cosi’ appena è passato il picco della crisi si è tornato a fare ciò che si faceva prima, cioè “piazzare” prodotti per soddisfare l’avidità di manager che pressano costantemente, per raggiungere obiettivi definiti da loro stessi sfidanti!
Nei giorni scorsi mi è capitato di accompagnare in banca clienti da me seguiti e di verificare ancora una volta che la qualità del servizio erogato è sempre più scadente. Al cliente non viene chiesto nulla sulle sue esigenze finanziarie, la frase di rito di solito è “abbiamo in collocamento delle nostre obbligazioni”. Non importa proprio che rispondano agli obiettivi del risparmiatore, è del tutto irrilevante per loro. E praticamente sempre si rivelano per i clienti meno convenienti di un banalissimo titolo di stato. A tutti, indistintamente, vengono proposte le stesse cose, addirittura ad un’anziana signora di 84 anni una giovane impiegata del primo gruppo italiano ha avuto il “coraggio” di proporre una index linked a sei anni, con la motivazione “signora stia tranquilla il capitale è garantito…” Non credo ci sia da sorprendersi più di tanto, finchè gli unici corsi di formazione agli sportellisti sono basati sulle tecniche di relazione e le tecniche di marketing non ci saranno delle grandi aspettative di miglioramento della qualità del servizio erogato dalle banche.
Ma i risparmiatori più avveduti e consapevoli oggi hanno una possibilità di scelta in più…
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