Attacca col Tè la Gioconda, arrestata turista Russa

Il clamoroso incidente è accaduto il 2 agosto, ma la notizia si è saputa solo pochi giorni fa. Una donna russa, contrariata dalla negata cittadinanza francese, ha voluto vendicarsi scagliando una tazza di ceramica contenente del Tè bollente contro la Gioconda, il celebre dipinto di Leonardo Da Vinci, simbolo  di portata mondiale, conservato al Musée du Louvre di Parigi.
La donna davanti al capolavoro ha lanciato l’oggetto contro il vetro protettivo. Immediatamente fermata dai custodi museali, è stata  consegnata alla polizia che, dopo aver appreso il movente, ha provveduto ad effettuare una perizia psichiatrica.
La donna, il cui nome non è stato diffuso, è stata rilasciata, ma ora rischia di dover affrontare un’azione legale, dato che il celebre museo parigino ha sporto denuncia nei suoi confronti.
, David Madec,  portavoce del museo, ha fatto sapere che l’opera non ha subito danni, poiché la tazza in ceramica contenete il bollente liquido si è infranta contro lo schermo di protezione del prezioso dipinto. Solo il vetro presenta un graffio, che verrà riparato nei prossimi giorni. Davanti all’aggressione la bella Monna Lisa, ritratta da Leonardo tra il 1503 e il 1506, non si è scomposta, ha conservato la sua languida espressione e quel suo enigmatico sorriso – che da sempre affascina ed incuriosisce critici e studiosi – qualcuno ad oggi ci vede addirittura il ritratto al femminile del grande maestro fiorentino -  facendosi quasi beffe dell’accaduto.

Non è certo la prima volta in cui la delicata tavola è al centro della cronaca od oggetto di aggressione: Nel corso del XX secolo la Monna Lisa , venne infatti rubata nel 1911 – furto per cui furono interrogati come sospettati anche Apollinaire e Picasso – ma nel 1913 venne scoperta la verità e il vero autore del furto,  Vincenzo Peruggia, un impiegato del museo francese di nazionalità italiana, convinto che la Gioconda dovesse appartenere all’Italia, venne arrestato mentre tentava di vendere l’opera ad un mercante d’arte fiorentino.  In seguito, nel 1956, la parte inferiore del dipinto venne gravemente danneggiata con dell’acido a causa di un attacco da parte di un annonimo squilibrato mentale e, sempre lo stesso anno, una donna sudamericana accecata dall’ira vi scagliò contro un sasso – allora la preziosa tavola non era dotata di vetro protettivo -  compromettendo la pigmentazione nella zona vicino al gomito della bella Lisa.

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