Colonial BankGroup, la holding americana specializzata nei prestiti immobiliari, chiede l’amministrazione controllata. Il governo statunitense, infatti, ha appena chiuso la sussidiaria Colonial Bank, venduta a BB&T. La società ha, quindi, fatto richiesta per la bancarotta pilotata, procedura regolarmente prevista dal Chapter 11.
Dai documenti consegnati al tribunale fallimentare, riporta Bloomberg, emerge come la società abbia asset al momento per 45 milioni di dollari e debiti per 380 milioni. Sino a non molto tempo fa, Colonial Bank contava ben 25 miliardi di dollari di attivi, diventando, di conseguenza, la maggior banca americana a fallire sinora in questo 2009.
L’istituto dell’Alabama era da qualche tempo sotto l’occhio delle autorità federali americane, per irregolarità contabili. Peraltro, Bank of America, a metà agosto, ha citato in giudizio l’istituto, chiedendo ed ottenendo un’ordinanza restrittiva alla liquidazione di asset legati a mutui immobiliari per un miliardi di dollari da parte di Colonial Bank.
A metà agosto, in definitiva, con il fallimento anche di Colonial Bank, oltre che della First State Bank e la Community National Bank, chiuse dalla Federal Deposit Insurance Corp (Fdic), salgono a 75 gli istituti bancari a stelle e strisce falliti e amministrati dallo Stato federale quest’anno.