Esattamente un anno fa, il crollo di Lehman Brothers ha trascinato il mondo in una crisi finanziaria senza precedenti. In un lasso di tempo brevissimo, l’intero mondo economico finanziario si è visto costretto a rimettere in discussione convinzioni e aspettative sulla solidità delle nostre istituzioni finanziarie e sul funzionamento di un sistema finanziario in costante evoluzione. Ben presto sono stati colpiti interi settori delle nostre economie.
A questo proposito sono diventate protagoniste le grandi banche internazionali e la distribuzione dei bonus che queste ultime si apprestano a pagare ai loro dipendenti e dirigenti.
Un sondaggio condotto da eFinancialCareers, rileva che il 58,2% dei rispondenti pensa che non sia assolutamente giusto perché è inappropriato in quanto esse sono state salvate da soldi pubblici.
All’opposto il 17,8% pensa invece che sia giusto perché chi ha fatto guadagnare quei soldi ha diritto alla propria parte, mentre il 13,5% ritiene che se le banche non pagassero quei bonus rischierebbero di perdere il personale migliore. Per il 5,8% dei rispondenti infine appare inopportuno perché si rischia il risentimento dei cittadini, mentre il restante 4,7% dichiara di non avere un’idea precisa sulla questione.
Un’ulteriore sondaggio vede le banche protagoniste; eFinancialCareers ha chiesto ai giovani laureati italiani, potendo scegliere, in quale tipo di banche preferirebbero lavorare.
Il 31,8% dei rispondenti dichiara di propendere per una banca nazionale, il 27,3% preferirebbe essere all’interno di una grande banca d’affari europea e per il 22,7 % l’ideale sarebbe trovare un’occupazione in una piccola boutique investment bank. Più staccata nelle preferenze l’eventualità di lavorare per una grande banca d’affari americana, scelta selezionata solo dal 18,2% dei rispondenti.