Banche – Il cliente non crede più al brand

Quanto può fare la forza di un brand oggi? Secondo la rivista BusinessWeek il brand continua ad assurgere un ruolo importante tanto che la famosa rivista in collaborazione con Interbrand ha stilato anche quest’anno la classifica dei 100 “Best Global Brands”.

Dalla ricerca emerge che Google, Amazon e Zara sono i brand che hanno conquistato più posizioni nell’ultimo anno, mentre Coca Cola resta al numero 1 brand per il nono anno.

Se andiamo vedere invece cosa accade nel mondo finanziario si nota che il primo brand in classifica è American Express posizionato al 22° posto e che rispetto all’anno scorso ha visto scendere il valore del suo brand del 32%. Niente paragonabile a Citi e UBS che hanno visto precipitare il valore del proprio brand rispettivamente del 49 e del 50%. Oppure grandi banche o istituzioni finanziaria che sono out dalla classifica. E’ il caso ad esempio di Merrill Lynch che nel 2008 deteneva il 34° posto o AIG al 54° o ING all’86° posto.

Molto meglio JP Morgan e Goldman Sach. Le due banche americane infatti si sono posizionate al 37 e al 38 posto vedendo scendere il valore del proprio brand all’incirca del 10%.

E secondo gli autori della ricerca ci sono nell’ambito finanziario dei brand in watch list. I nomi? Barclays, Credit Suisse e Santander, tre società che per motivazioni diverse sono uscite dalla crisi più forti che mai e hanno visto crescere la loro posizione del mercato e il loro status di leader. Ciò che ha favorito Barclays è soprattutto il fatto di non aver accettato gli aiuti di Stato, così come per Credit Suisse che non ne ha avuto bisogno e che ha saputo approfittare della debolezza di altri operatori vedi UBS per guadagnare posizione soprattutto nell’ambito private. E infine il brand spagnolo che dopo l’acquisizione di Abbey National è diventato un brand internazionale ed è in procinto di sbarcare nel mercato retail americano. L’obiettivo è quello di diventare una delle due o tre banche più grandi al mondo.

Ma aldilà di quelle che possono essere i valori persi dai brand sarebbe interessante capire quali ripercussioni ci saranno sulla clientela. Spesso abbiamo sentito dire che il cliente è multi-bancarizzato, soprattutto quello private, e che alcuni brand veniva scelti proprio perché sinonimo di affidabilità o perché ci si poteva vantare con gli amici di essere parte di quel brand. Insomma una sorta di “Dimmi in che banca hai il conto e ti dirò chi sei”. Ci si riempiva la bocca e faceva molto trendy. Chissà se oggi quegli stessi clienti amano ancora vantarsi di avere un conto lì.

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