L’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo [p]Corrado Passera[/p], ha confermato, a margine del 170esimo anniversario della Cassa di Risparmio di Romagna, che “è in corso la due diligence” su Delta, la finanziaria bolognese della Cassa di risparmio di San Marino (Carisp) indagata per riciclaggio e sospesa da [a]Bankitalia[/a], dopo l’inchiesta da parte della procura di Forlì. Per due diligence si intendono tutte quelle operazioni ed analisi volte a comprendere il valore e le condizioni di una società, al fine eventuale poi, di acquisirla o investirvi. Peraltro, indiscrezioni di Milano Finanza di oggi, sostengono che anche [s]Santander[/s] e [s]Barclays[/s] sarebbero interessate alla società di credito al consumo. In sostanza, oltre all’interesse di Exor per Fideuram, Intesa Sanpaolo si ritrova così coinvolta nel mondo delle vendite ed acquisizioni anche con l’affare Delta.
Lo scorso febbraio un’ispezione della Banca d’Italia aveva riscontrato il controllo non autorizzato di Carisp sulla proprietà e sulla gestione della controllata al 29,9% (attraverso la Ssi, controllata anch’essa ma al 100%). In conseguenza a ciò, il 23 aprile Bankitalia aveva revocato le autorizzazioni di Carisp riguardo alle partecipazioni in Delta.
La denuncia era partita da Sopaf (il cui ad è Giorgio Magnoni), socia di Delta al 15,9%, società d’investimento che recentemente ha trovato un accordo per complessivi 70 milioni di euro proprio con Carisp, per la costituzione di un nuovo management di Delta.
Gli accordi stipulati prevedono la concessione da parte di Sopaf di un’opzione di acquisto avente ad oggetto l’intera partecipazione azionaria detenuta in Delta rappresentativa del 15,95% del capitale sociale, nonché la rinuncia da parte di Sopaf al diritto di recesso da Delta ed a tutte le instaurate o instaurande azioni legali nei confronti di Carisp e di Delta, a fronte di un corrispettivo di 55 milioni di euro.