Istituzioni – All'Ecofin si discute di vigilanza e avidità

Occhi puntati sull’Ecofin. Questa mattina ha aperto i battenti il Consiglio Economia e Finanza che è l’insieme dei Ministri dell’Economia e delle Finanze dei 27 stati membri della Ue e che vede la presidenza della Svezia con Anders Borg.

Per il presidente di turno dell’Ecofin, lo svedese Anders Borg è necessario attuare una exit strategy infatti ha dichiarato: ”Dobbiano ancora attuare le politiche economiche espansive nel prossimo periodo ma è il momento di iniziare a disegnare le exit strategy perché le politiche fiscali dei Paesi non hanno un andamento sostenibile. In 20 paesi, infatti, il deficit è oltre il 3% del PIL e così il debito può raggiungere il 100% del prodotto”.

Ma il presidente punta il dito anche contro le banche tacciandole di avidità. «L’avidità è un fantasma molto difficile da intrappolare», ha detto il ministro dell’economia svedese per il quale «è importante che i banchieri e i mercati non sottovalutino gli impegni politici presi per entrare in una nuova era di responsabilità di bilancio e finanziaria».

E in merito ai rischi legati all’occupazione, fardello che preoccupa l’economia di diversi paesi Borg ha sottolineato che «Per aumentare l’offerta di lavoro saranno necessarie misure di flessiblità del mercato».

Ma sono molti i temi che saranno affrontati durante la giornata, alla quale parteciperanno per l’Italia il ministro dell’economia, Giulio Tremonti e il governatore di Bankitalia, Mario Draghi. Un tema su cui punta la presidenza svedese e che intende portare a termine per la fine del suo mandato, è quello relativo alla super vigilanza europea. Su questo fronte il punto di patrtenza della discussione sarà la proposta di de Laroisiere fatta proprio dalla Commissione di Bruxelles, che affida ad un nuovo organismo presieduto dalla Bce il compito di vigilanza contro i rischi sistemici.

Per quanto riguarda le strategie di uscita Jean-Claude Juncker, presidente dell’Eurogruppo, ha sottolineato che ”La situazione economica attuale mostra segnali positivi, ma resta molto fragile”. ”Se ci saranno nel 2011 miglioramenti tali da parlare di ripresa stabile allora le strategie di uscita dalla crisi, che vanno preparate, potranno essere attuate dal 2011, combinandole con le riforme strutturali”.

Ma per Juncker avere un quadro più chiaro delle prospettive economiche e dei tempi di uscita dalla crisi bisognerà aspettare le prossime previsioni della Commissione Ue che saranno diffuse il 3 novembre.

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