Draghi alle banche: rafforzate i capitali

A pochi giorni dalla decisione di Intesa SanPaolo e Unicredit di non ricorrere ai Tremonti-bond per rafforzare le proprie basi patrimoniali Mario Draghi lancia un avvertimento: le banche a livello globale devono rafforzare il proprio capitale.
Oggi il governatore della Banca d’Italia e presidente del Financial Stability Board, nel corso dei lavori dell’Ecofin a Goteborg, ha lanciato questa freccia che sia gli istituti di credito sia il mondo della finanza devono seguire, nonostante in questo periodo siano molti gli utili prodotti grazie agli interventi delle banche centrali, delle autorità internazionali e dei governi.

Alle parole di Draghi giunge risposta dallo svedese Anders Borg, presidente di turno all’Ecofin, che si scaglia contro l’avidità delle banche, e a Borg fa eco Giulio Tremonti che del rifiuto dei bond ha fatto una questione di sgarbo personale.

Presso Ecofin le raccomandazioni di Draghi trovano un muro nei risultati degli stress test condotti dal Central European Banking Supervisor (Cebs) che, ipotizzando il peggiore degli scenari con un calo del Pil di quasi tre punti percentuali, hanno calcolato una perdita per il sistema bancario europeo di 400 miliardi di euro, eppure anche in questo caso il Tier non scenderebbe al di sotto della soglia del 6%.
Secondo Jean-Claude Trichet, presidente della Bce, il sistema bancario europeo “resiste in modo rassicurante”, e le capacità di sopportazione di eventuali recessioni future sono forti e stabili.

Fra i ministri finanziari europei riuniti a Goteborg non c’è stato alcun accordo né sulla data né sulla strategia di rientro dell’emergenza post-crisi. Si arriverà al 2011 per valutare dati alla mano la strategia da adottare.

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