Il tasso di riferimento principale in Eurolandia è rimasto invariato a quota 1%.
Come previsto dal mercato, il Consiglio direttivo della Banca Centrale europea riunito ieri a Venezia ha deliberato la conferma del tasso già in vigore, oltre al tasso sui depositi che rimane attestato a quota 0,25%. Anche il tasso marginale è stato riconfermato all’1,75% mantenendo quindi il costo del denaro in Eurolandia ai livelli più bassi della decennale storia della moneta euro.
Resta dell’1% il differenziale tra il costo del denaro negli Stati Uniti rispetto all’Eurozona, considerando la riduzione operata dalla Fed sul tasso Fed Funds, ormai prossimo allo zero e fissato in un range limitato allo 0,25%.
Jean-Claude Trichet, presidente della Bce, dichiara: “I tassi di Eurolandia sono appropriati”, ma prospetta una ripresa delle economia disomogenea sulla quale “si farà sentire il processo di riaggiustamento dei bilanci bancari e delle imprese”.
“È necessaria la ricostruzione del sistema finanziario”, gli fa eco Mario Draghi governatore della Banca d’Italia, “così che le banche completino la riparazione dei loro bilanci”. Il sostegno a ristabilire il sistema bancario, secondo il presidente del Financial Stability Board, è indispensabile perché le banche possano sostenere a loro volta la ripresa e il credito.
Altro obiettivo fondamentale indicato da Draghi è ricostruire il sistema delle regole, perché “i recenti eventi politici non comportano nessun cambiamento nelle prospettive economiche italiane”, ha puntualizzato.