Il promotore dei castelli di carta

L’attività del promotore è spesso strettamente connessa con la salute delle foreste; non si tratta di una scelta di consulenza ambientalista, bensì dell’inevitabile utilizzo di valanghe di carte burocratiche nello svolgimento quotidiano del lavoro. Un problema concreto, che costringe i professionisti a un pesante “gap” operativo rispetto, ad esempio, ai consulenti indipendenti. La storia raccontata da un nostro lettore ce lo dimostra:

“Come spesso accade in questo periodo, alcuni clienti mi chiedono di vendere dei fondi monetari, che non rendono più niente, per acquistare delle obbligazioni con rendimenti sensibilmente maggiori. Premetto che lavoro per una delle reti di maggiori dimensioni che per correttezza non nomino.
Dal momento che ricevo una richiesta del genere, comincia il mio calvario. Primo devo recarmi dal cliente per fargli firmare l’ordine di vendita del fondo che se va bene, viene accreditato dopo 5 giorni lavorativi sul conto del cliente. Non posso far firmare al cliente, il giorno stesso, anche l’ordine di acquisto del titolo in quanto le schede titoli con le caratteristiche dell’emissione hanno una durata di 5 giorni e l’ordine stesso di 3. Per questo, dopo aver verificato la valuta dell’accredito del disinvestimento devo tornare dal cliente per la firma dell’ordine di acquisto del titolo previa verifica in ufficio dell’adeguatezza e stampa della stessa. Poi torno in ufficio e inoltro il fax con l’ordine con la speranza che nel frattempo non sia cambiato nulla e che abbia compilato in maniera corretta l’ordine e soprattutto indicato un prezzo corretto. Figuriamoci se poi il titolo non ha una liquidità eccezionale, devo perdere le ore per monitorare che l’operazione vada a buon fine. La stessa operazione vale anche per passare da gestito a gestito, ad esempio da una casa di gestione ad un’altra. La cosa potrebbe essere più agevole se il cliente avesse un poco di dimestichezza con l’operatività online del suo conto corrente ma la cosa è moto rara. Provate ad immaginare il tempo e il gasolio che mi costa un’operazione del genere che per di più non mi porta alcun utile ma una diminuzione di guadagno. Sono operazioni che faccio solo ed esclusivamente per non perdere i clienti ma anche per il rapporto di fiducia che da anni mi lega ai miei clienti. Una sola considerazione: L’offerta fuori sede dopo la MIFID è morta!”

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: