Fondi comuni – Tutti pronti per la dematerializzazione

Se ne discute da tempo ma con il position paper pubblicato da Consob e Bankitalia quest’oggi l’argomento tornerà molto di attualità. Ci stiamo riferendo alla dematerializzazione delle quote dei fondi aperti.

Consob e Banca d’Italia hanno infatti pubblicato il documento conclusivo del gruppo di lavoro congiunto sul tema della gestione accentrata in regime di dematerializzazione delle quote di fondi aperti, al quale hanno partecipato tutte le principali associazioni di categoria del mercato finanziario ossia Abi, Anasf, Assogestioni, Assoreti, e Assosim.
 
Il position paper, indica il percorso da seguire per procedere verso assetti organizzativi che rendano più efficiente il fund processing a vantaggio dei risparmiatori. Driver del lavoro è stata infatti, la ricerca di condizioni di maggiore efficienza e competitità del risparmio gestito. Il primo traguardo, per il tavolo di lavoro, è costituito dalla standardizzazione dei linguaggi e delle procedure nei rapporti tra gli operatori (Sgr, distributori, depositari).

Tutto questo per rispondere alla debolezza strutturale dell’industria del risparmio gestito. Debolezza che è dovuta principalmente alla frammentazione del sistema. Tale frammentazioni, per le autority, ostacola l’instaurarsi di nuove relazioni commerciali tra i soggetti che operano nella distribuzione dei fondi.

L’industria per crescere deve superare la frammentazione e innovare l’attività di gestione e non solo. L’accento è posto anche sui modelli operativi, per la cui efficienza è richiesta sia la standardizzazione del sistema, anche anche una gestione accentrata in regime di dematerializzazione.

Gli effetti attesi sono quelli che l’industria del risparmio gestito si apra a canali distributivi ulteriori a quelli del gruppo di appartenenza, che porterebbe benifici sia alla distribuzione, sia all’investitore. E qui ritorna in auge la battaglia di Bankitalia che a più voce ha richiesto che il sistema preveda una divisione tra distribuzione e produzione.

Il programma di massima prevede che entro giugno 2010 dovrà essere predisposto un piano operativo in cui risultino ben definiti: il linguaggio da utilizzare, le procedure e le modalità di standardizzazione; ed entro il dicembre 2011, invece i diversi operatori dovranno aver implementato il piano operativo.

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