Se c’è una cosa su cui si è tutti d’accordo in Italia, questa è la percezione di una burocrazia nostrana più irritante e snervante di una scenetta comica dei Fichi d’India; nella pratica ecco un’adesione bipartisan alla semplificazione normativa, anche in ambito di risparmio gestito. Ecco così che anche i promotori, nella fattispecie la loro associazione rappresentativa, si schierano a favore delle recenti novità in materia di dematerializzazione dei comparti.
“Apprezziamo innanzitutto l’istituzione stessa del tavolo di lavoro, che rappresenta un passo in avanti nel coinvolgimento di tutte le parti interessate nell’ambito delle istanze che riguardano l’industria del risparmio”. E’ con queste parole che Elio Conti Nibali, Presidente di Anasf, ha commentato la pubblicazione del documento realizzato da Consob e Banca d’Italia con il supporto delle associazioni del settore finanziario e riguardante il tema della dematerializzazione dei fondi.
“Il dialogo tra mercato e istituzioni ha infatti prodotto un risultato valido, a nostro giudizio, sia per l’industria sia per il risparmiatore: l’indicazione nata dall’interazione delle Associazioni coinvolte è infatti la standardizzazione dei linguaggi e delle procedure nei rapporti tra gli operatori che, insieme ad altri fattori, potranno contribuire sicuramente a sostenere la sottoscrizione delle quote di fondi da parte degli investitori. La rimozione di difficoltà legate a procedure e linguaggi va nella direzione della semplificazione che Anasf da sempre sostiene, nell’ambito del risparmio gestito come ovunque nel dialogo tra domanda e offerta di servizi finanziari”, ha aggiunto il Presidente Anasf. “Mi preme inoltre sottolineare come, nel corso di questo anno di lavoro attorno al tavolo voluto da Consob e Banca d’Italia, Anasf, insieme ad altre Associazioni, ha avuto modo di evidenziare più volte la centralità della convenzione di collocamento, garanzia di qualità e servizio per il risparmiatore e, al contempo, strumento di normalizzazione dei flussi e di cura delle relazioni tra sgr e intermediari”.