Guida poco seria alle differenze tra consulente e promotore

1 Di cosa hai bisogno? Iniziamo col dire che, queste due categorie di professionisti rispondono a esigenze specifiche. Tanto per intenderci, se la vostra idea è quella di limitarvi all’apertura di conto corrente, l’apporto “tecnico” necessario non è molto elevato (un po’ come quando, per un raffreddore, si prende direttamente l’aspirina, senza passare dal dottore); per un risparmiatore con una media cultura finanziaria la selezione dell’offerta migliore per un prodotto così semplice può risolversi in un semplice “fai da te”. La chiave sta nel comprendere se il risparmio val bene la parcella.

2 Sei attivo o ti piace essere servito? Chi va dal consulente indipendente deve capire che non troverà il pasto già pronto, ma riceverà delle indicazioni; sulla base di queste starà poi al singolo metterle in atto, con buona pace della tipica logica da “supermercato” delle banche. Chi invece si rivolge a una rete, troverà in essa anche la vendita diretta del prodotto. Ma siamo sicuri che a questo risparmio di tempo corrisponda un reale guadagno in termini monetari? La chiave sta nella qualità della consulenza offerta.

3 Sai con chi stai parlando? Non tutti i professionisti sono uguali. Esiste il consulente indipendente di esperienza, così come quello che si improvvisa tale; esistono le reti con tendenza all’offerta “di casa”, così come quelle più aperte verso il multibrand. La chiave sta nel capire con chi abbiamo a che fare. 

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