Dubai, l’Italia non è esposta. Almeno per ora

Serenità assoluta. Esposizione marginale. Nessuna preoccupazione. La giornata di oggi, venerdì 27 novembre, è stata dominata dagli appelli alla tranquillità delle varie autorità di vigilanza italiane.

Ad aprire le danze Fabrizio Saccomani. Il direttore generale della Banca d’Italia, a margine di un convegno presso la sede dell’Abi, ha subito sottolineato che per quanto riguarda il sistema Italia “non ci sono problemi. L’esposizione è molto contenuta, non c’è alcuna preoccupazione”. Non è però da sottovalutare il rischio di un’estensione su scala globale del possibile fallimento della Dubai World. In questo caso “bisognerà vedere cosa succede”.

A Bankitalia fa eco la Consob. “Allo stato attuale c’è una serenità assoluta” ha dichiarato il presidente Lamberto Cardia che si è mostrato decisamente ottimista sugli effetti del possibile default del Dubai World sull’Italia. Anche se, la storia recente insegna, la prudenza non è mai troppa. E allora meglio fare “tutti gli approfondimenti del caso”, ha concluso Cardia.

A chiudere la serie di interventi tranquillizzanti ci ha pensato Corrado Faissola, presidente dell’Abi che ha sottolineato che l’esposizione delle banche italiane è “inesistente o marginale”, per questo gli istituti di credito italiani “non dovrebbero avere problemi”. Ma il condizionale è d’obbligo dal momento che la crisi di Dubai conferma che l’esposizione delle banche italiane verso Dubai World, la holding dell’emirato che rischia il default, ”e’ inesistente o marginale”. E’ quanto evidenzia il presidente dell’Abi, Corrado Faissola, sostenendo che gli istituti di credito italiani ”non dovrebbero avere problemi”. La crisi a Dubai, prosegue, ”e’ un fatto che conferma come “la crisi che ha colpito prima il sistema finanziario e poi l’economia reale non sia ancora del tutto superata”.

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