Mercato mutui colpito dal “virus E”

di Giancarlo Vinacci

Nel nostro Paese convivono oggi 799 banche presenti sul territorio con oltre 34.000 sportelli. Nel 2008 le banche generaliste hanno rappresentato l’84,2% dei mutui erogati mentre le banche specializzate hanno erogato il residuo 15,8%. Lo scenario degli attori eroganti si è profondamente modificato. Nel corso degli ultimi dodici mesi, infatti, Barclays e CheBanca! sono state “promosse” al ruolo di banche generaliste (oggi si occupano anche di raccolta) mentre GE Bank e Macquarie Bank si sono ritirate dal mercato.
Le motivazioni, legate a sub-prime e cartolarizzazione sono ormai note a tutti. Oltre alle banche, gli altri attori del mercato dei mutui sono le oltre 22.000.000 di famiglie alimentate da 250.000 matrimoni all’anno e da circa 50.000 coorti matrimoniali o convivenze. Ma come si arriva alla concessione di un mutuo? Tra chi impiega il denaro concedendo il mutuo e chi lo utilizza acquistando una residenza spesso ci sono i mediatori. Quanto vale questo mercato, chi se lo spartisce e quali sono le tendenze? Nel 2008, con una flessione verso il 2007 del 15,2%, i mutui ipotecari alle famiglie ammontavano a 60.410 milioni di euro di cui 48.700 per acquisto (in flessione del 22,3%), 2.300 per ristrutturazione (+3,9), 8.180 per consolidamento, sostituzione e liquidità (+77,8%). Un recente studio di Databank, aggiornato a settembre 2009, indica un ulteriore contenimento del 2009 verso il 2008 del 15,5% e in particolare un -19,5% per i mutui acquisto e -14,9% per i mutui ristrutturazione. Nel medio termine si prevede un lento recupero. Si può quindi ipotizzare un erogato 2009 intorno ai 51.000 milioni di euro di cui solo 39.000 milioni di euro per mutui acquisto.
La seconda domanda: chi si spartisce questo appetibile mercato che vede in concorrenza i 34.000 sportelli bancari e gli oltre 200.000 mediatori tra agenti immobiliari e mediatori creditizi?

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