La raccolta premi del 2009 delle compagnie assicurative italiane è stimata in crescita del 25,5%, frutto di un incremento dei premi vita atteso fra il 45% e il 50% e di un calo dei rami danni del 2,5%. Lo ha dichiarato Fabio Cerchiai, oggi rieletto all’unanimità presidente dell’Ania, nella conferenza stampa seguita all’assemblea dell’associazione che ha nominato vicepresidente Aldo Minucci, vicedirettore del gruppo Generali.
Quanto al risultato del conto economico, “la previsione è che sia migliore dell’anno scorso perchè c’è stata la ripresa dei mercati e quindi della gestione finanziaria”, ha poi aggiunto. Lo spaccato dei premi vede un ramo vita in gran spolvero con la raccolta che si attesterà intorno ai 79 miliardi e che rappresenta il dato migliore di sempre.
Per il 2010 la previsione per questo ramo è sempre orientata a una crescita, “ma meno clamorosa” di quella del 2009. Cerchiai si è poi soffermato sul calo stimato al 3,5% del ramo RC Auto, che non è frutto di una diminuzione dei veicoli assicurati ma della spesa degli utenti.
Per il prossimo anno, tuttavia, “temiamo un aumento della spesa per gli italiani e quindi dei prezzi e questo deriva dagli effetti del provvedimento preso dal governo precedente e non ancora corretto da quello attuale”, ha detto riferendosi al decreto Bersani, per il quale ha sollecitato una revisione dei meccanismi di bonus e malus, mentre ha sottolineato apprezzamento per l’indennizzo diretto.
“Siamo in una fase di confronto, il Governo sta valutando i dati. Non bisogna preoccuparsi di prendere decisioni impopolari basta che siano eque”, ha aggiunto Cerchiai. Di certo i tempi devono essere serrati, secondo il presidente Ania, altrimenti ci sarà un danno per gli utenti.
“Il ruolo dell’industria assicurativa italiana dovrà essere un ruolo crescente. Non credo sia possibile un significativo sviluppo dell’economia senza che vi sia un altrettanto significativo sviluppo dell’industria assicurativa”, ha proseguito. In questa direzione va la richiesta di creare un’agenzia delle frodi e “una nuova e diversa collaborazione tra pubblico e privato” per ciò che riguarda il welfare, secondo Cerchiai.