Banche – Unicredit approva il “bancone”

Dopo diverse indiscrezioni di mercato arriva l’approvazione dal consiglio di amministrazione. Il board di Piazza Cordusio ha dato il via alla banca unica. Il progetto che si chiama “Insieme per i clienti” rafforza l’attuale modello divisionale del Gruppo, che si prefigge di aumentare ulteriormente la soddisfazione dei clienti, attraverso una maggiore specializzazione delle competenze, e soprattutto una maggiore semplicità e tempi di risposta più rapidi.

Il piano di riorganizzazione della banca guidata da Alessandro Profumo ha, inoltre, l’intento di  accrescere la vicinanza ai territori in cui opera il Gruppo, attraverso un’organizzazione più efficace e focalizzata e una maggiore autonomia della rete, anche mediante l’attribuzione di ulteriori deleghe decisionali.

Nel dettaglio il riassetto prevede la suddivisione per 4 segmenti specializzati (Famiglie, dedicato ai clienti privati; PMI, per le aziende con fatturato annuo fino ai 50 milioni di euro; Corporate Banking, per le imprese con fatturato annuo superiore ai 50 milioni di euro e Private Banking, per i clienti con patrimoni superiori ai 500mila euro.)
 
«Questo progetto è la naturale evoluzione del percorso intrapreso anni fa e imperniato sulla specializzazione nel servizio al cliente che, oggi, rendiamo ancora più accessibile – ha commentato Dieter Rampl presidente di UniCredit. – Il progetto semplificherà il nostro modello organizzativo. Più semplicità significa meno complessità, processi decisionali più veloci e una maggiore focalizzazione verso la clientela».

In Italia la realizzazione del progetto potrà essere supportata da una diversa organizzazione della rete e della banca sul territorio – da attuarsi grazie a una semplificazione societaria che preveda la fusione in UniCredit S.p.a. delle principali banche italiane controllate – nonché dall’istituzione di aree territoriali, i cui responsabili avranno il compito di agire quale punto di riferimento per i rapporti con i principali interlocutori istituzionali locali. Il progetto interesserà anche la Germania e l’Austria. Il piano sarà sottoposto al cda di marzo per diventare esecutivo a partire da novembre 2010, dopo il via libera di Bankitalia.

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