Hsbc, è crisi tra Berna e Parigi

Siamo in fase di stallo nei rapporti diplomatici tra Berna e Parigi. Dopo le tensioni con gli Usa per il caso Ubs, la guerra fredda con l’Italia per lo scudo fiscale, ora la Svizzera ha un nuovo nemico: la Francia.
Tutto è imputabile ad un furto di dati bancari avvenuto nella succursale ginevrina dell’istituto elvetico HSBC Private Bank, di cui è accusato un informatico ex dipendente della banca.

Il direttore generale Alexandre Zeller ha denunciato il fatto alla stampa, facendo scoppiare il caso mediatico e quindi una crisi con Parigi. Secondo il manager, il franco-italiano di 38 anni Hervé Falciani, ex impiegato dell’istituto ginevrino, avrebbe trasmesso una lista alle autorità francesi contenente inesattezze e incoerenze:
“La persona che abbiamo impiegato lealmente durante otto anni ha rubato i pezzi di parecchi puzzle e ha cercato di metterli assieme. Questi dati sono tuttavia difficilmente utilizzabili, sia sul piano tecnico che dal lato giuridico”, ha spiegato Zeller in un’intervista pubblicata da “Le Matin Dimanche” e dalla “SonntagsZeitung”.

Non è chiaro come Falciani si sia procurato i dati bancari e anche ai vertici dell’istituto non si conoscono le modalità del furto: “È possibile che la sottrazione di informazioni sia avvenuta tra la fine del 2006 e l’inizio del 2007, durante il rinnovo del sistema informatico. Una cosa è sicura, Falciani non ha nulla a che vedere con un Robin Hood”, ha commentato Zeller.
L’informatico certo non ruba ai ricchi per donare ai poveri e invero questo paragone calza poco. Certo è che in seguito alla lista fornita alle autorità da Falciani, Parigi ha avanzato la proposta di inserire la Confederazione elvetica in una “black list” francese di Stati non cooperativi, decisione certamente influenzata anche dalla decisione presa da Berna di sospendere il processo di ratifica dell’accordo di doppia imposizione con la Francia.

Anche per la Francia come per l’Italia quindi, la Svizzera resta un paradiso fiscale a tutti gli effetti. Attendiamo ora sviluppi per lo scioglimento del nodo diplomatico ma appare ormai evidente che da troppe direzioni si sferrano attacchi contro il segreto bancario svizzero, che rischia di sgretolarsi per il peso delle troppe pressioni e falle aperte.
 

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