Nafop, in difesa dei consulenti

Nafop ha inviato le proprie osservazioni sulla definizione del concetto di consulenza stabilito dalla Mifid in risposta alla consultazione pubblica del CESR (Committee of European Securities Regulators). Nel documento depositato, l’associazione presenta importanti riflessioni relativamente all’esercizio della professione del fee only Planner.
 
Concetti chiave delle argomentazioni sono l’indipendenza ed il rischio cui vanno incontro gli investitori se consigliati da soggetti con interessi diversi o addirittura in contrasto con i propri. La consulenza è un’attività che si addice naturalmente al libero professionista perché richiede quel rapporto di conoscenza e di fiducia con il cliente che ha il suo contesto ideale nel rapporto personalizzato, continuativo e privo di conflitti di interesse tipico dell’attività professionale.

Il cliente potenziale spesso confonde l’attività di consulenza con attività di promozione o sollecitazione legate al collocamento tramite intermediazione di prodotti finanziari. Qualsiasi organizzazione che abbia fini commerciali è pressata da esigenze di standardizzazione, di raccordo tra l’azione di vendita e la progettazione del prodotto e di rotazione del personale, elementi che contrastano con l’attività consulenziale.

“Nel documento viene sottolineata la differenza tra la consulenza indipendente e le attività con contenuti consulenziali”, afferma Cesare Armellini, presidente dell’Associazione, “ma direttamente o indirettamente strumentali al collocamento di prodotti o ad altri servizi di investimento e quindi in potenziale conflitto di interessi. Stiamo lavorando attivamente affinché la nostra professione venga istituzionalizzata in Italia e siamo fiduciosi che l’Albo sia costituito entro il 2010” conclude Armellini.

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