Ania lancia l’allarme sulla nuova vigilanza Ue

La riforma della vigilanza Ue potrebbero aumentare i costi per le assicurazioni e, di conseguenza, per i risparmiatori. A lanciare l’allarme è Paolo Garonna, direttore generale dell’Ania, che in un’intervista pubblicata questa mattina su Mf ha lanciato l’allarme sul nuovo sistema di controllo dei mercati finanziari recentemente approvato in sede europea. Frutto di un difficile compromesso tra i vari Paesi (con il Regno Unito restio a delegare i propri poteri a Bruxelles), il nuovo sistema, che ha istituito tre autorità di vigilanza micro-prudenziale e definito il ruolo di supervisore della Banca Centrale a livello macro-prudenziale, è stato criticato da più parti.

Facendo eco alle recenti dichiarazioni del presidente dell’Isvap Giancarlo Giannini, secondo Garonna il rischio è “che si crei un ventottesimo sistema di controllo che non semplifichi le regole, ma si vada semplicemente ad aggiungere ai 27 sistemi nazionali, con una duplicazione dei costi per le imprese e, di conseguenza, per i risparmiatori”. Tra i punti deboli individuati da Garonna c’è il comitato esecutivo del board che si occuperà delle questioni macro-prudenziali, composto da 61 membri: “troppi”, ha dichiarato, mentre “le assicurazioni sono poco rappresentate”. Un altro punto delicato riguarda il reporting: “le imprese sono pronte a rispondere alle richieste di informazioni delle autorità di controllo ma non vogliono essere molestate, come si dice nel settore statistico, se quei dati sono già disponibili presso altre autorità, altrimenti si rischia un aumento dei costi”.

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