Consob: ecco gli errori più comuni dei risparmiatori

Per consigliare bene i risparmiatori è necessario conoscerne anche gli errori più comuni. Consob ha pubblicato il n. 66 di quaderno di Finanza dal titolo “Errori cognitivi e instabilità delle preferenze nelle scelte di investimento dei risparmiatori retail. Le indicazioni di policy della finanza comportamentale”, nel quale si riportano gli errori inconsapevoli che bisogna affrontare nel riferirsi a un risparmiatore.

 
“La teoria finanziaria classica ipotizza che gli individui siano perfettamente razionali e agiscano utilizzando set informativi completi e omogenei. Per lungo tempo, essa è stata impiegata per trarre implicazioni sul piano non solo normativo ma anche descrittivo. La ricerca empirica ha tuttavia mostrato che gli investitori commettono sistematicamente errori, di ragionamento e di preferenze, difficilmente conciliabili con l’assunto di razionalità delle scelte. Tali errori si riflettono in “anomalie comportamentali” che si traducono, nel caso degli investitori retail, in una bassa partecipazione al mercato azionario, errori di percezione della relazione rischio/rendimento, scarsa diversificazione ed eccessiva movimentazione del portafoglio. Il presente lavoro illustra e discute le indicazioni della finanza comportamentale che aiutano a comprendere le anomalie osservate attingendo all’apparato teorico della psicologia cognitiva e all’evidenza sperimentale” recita il quaderno.
 
E’ per questo che bisogna puntare sull’investor education, uno strumento importante non solo per migliorare la capacità di giudizio degli investitori ma anche per renderli edotti delle principali “trappole” comportamentali. E bisogna riconoscere che sotto questo punto di vista i promotori finanziaria hanno svolto per lungo tempo un ruolo importante. Ossia prima che le istituzioni di vigilanza riconoscessero l’importanza dell’educazione finanziari, essi nel loro ruolo di consulenti delle famiglie hanno svolto anche un ruolo di educatori della finanza. 
 
Per Consob la trasparenza informativa si presta, inoltre, ad essere modulata, nei contenuti e nel formato di rappresentazione, coerentemente alle prescrizioni della finanza comportamentale. Lo sviluppo di un’attività di consulenza fondata sulla logica del “servizio al cliente” costituisce, infine, un complemento indispensabile per il potenziamento dell’efficacia delle norme regolamentari a tutela dell’investitore e per il contenimento degli errori comportamentali più diffusi; in questo ambito, diversi sono i temi, richiamati in letteratura, rispetto ai quali i consulenti dovrebbero adoperarsi per orientare correttamente le scelte dei clienti.
 
Lo studio si propone di stimolare il dibattito sull’analisi in chiave comportamentale dei profili di policy citati, anche nell’alveo delle iniziative intraprese, in ambito nazionale e internazionale, al fine di potenziare l’efficacia degli strumenti messi a disposizione degli investitori per la comprensione delle caratteristiche dei prodotti finanziari.
 

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