Consob, corsa contro il tempo per la Mifid 2

Il Pir come ponte fiscale. Nel corso dell’incontro si è parlato di Pir, i piani di risparmio individuali a lungo termine, previsti dalla legge di bilancio 2017 che prevedono agevolazioni fiscali sotto forma di detassazione delle plusvalenze per chi decide di investire per cinque anni sulle aziende italiane e non prevedono imposte di successione. “Destinati agli investitori retail, i Pir dovrebbero rappresentare uno stimolo rilevante per l’economia reale del Paese, veicolando il denaro delle famiglie verso investimenti produttivi e imprese nostrane e consentendo parallelamente a queste ultime di reperire risorse attraverso un canale alternativo a quello bancario”, spiega Roberta D’Apice, direttore settore legale di Assogestioni. Scendendo nel dettaglio, le persone fisiche che mantengono per almeno 5 anni i soldi in Pir non dovranno pagare le imposte su capital gain e rendimenti (12,5% sulle cedole e utili relativi a titoli di Stato e 26% su azioni e obbligazioni). Rimangono invece esclusi dall’agevolazione i redditi derivanti dal possesso di partecipazioni qualificate e quelli che concorrono a formare il reddito complessivo dell’investitore. E attenzione: se alla conclusione dell’investimento non ci saranno utili, ma perdite, il risparmiatore dovrà rispettare le regole generali dei fondi per il credito di imposta. Inoltre la ‘mini-patrimoniale’ del 2 per mille sul valore del portafoglio a fine anno deve essere comunque versata. E non ci sono vantaggi in tema di donazione. Sull’argomento relativo al fisco, secondo Vedana, i Pir “potrebbero essere considerati un ponte fiscale anche per riportare in Italia patrimoni che gli italiani hanno all’estero. Dall’ultima voluntary disclosure sono arrivate quasi 130 mila domanda e oltre 4 miliardi di incassi per il fisco. Con lo strumento dei Pir gli italiani che hanno i soldi fuori potrebbero pensare di rimpatriare”. Peccato che ogni persona fisica possa investire un minimo di 500 euro e un massimo di 30mila euro l’anno, con un limite complessivo (vale a dire nell’arco dei 5 anni previsti) pari a 150mila euro.
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