Bce, credito fermo e allarmi immotivati su Basilea 3

Il sistema bancario strilla allarmi in merito alle le norme di Basilea 3 che si ripercuoterebbero con effetti restrittivi sull’erogazione del credito, ma queste preoccupazioni sono ingiustificate, in quanto l’applicazione delle nuove regole sarà graduale e arriverà solo dopo uno studio d’impatto.
A dichiararlo è stato Lorenzo Bini Smaghi, membro del consiglio esecutivo della Banca centrale europea, che ha ribadito come il ritiro delle misure di sostegno attuate da governi e banche centrali “dovrà essere tempestivo”.

Il banchiere della Bce, intervenuto a Milano ad un convegno organizzato da Ernst & Young, sottolinea inoltre che “i profitti realizzati in questi mesi nel settore bancario, ottenuti grazie anche agli interventi effettuati dalle autorità di politica economica per mantenere in piedi il sistema e dunque in ultima istanza grazie ai contribuenti, devono essere utilizzati per aumentare il capitale piuttosto che per remunerare il management delle banche e i loro azionisti”.
Secondo Bini Smaghi, inoltre, “é preoccupante che le considerazioni relative alla necessità di ricostituire il capitale delle banche comincino ad incidere fortemente sulle decisioni di erogare nuovo credito”, come emerge dall’indagine trimestrale sul credito bancario.

Nel frattempo, sempre dalla Bce, giunge la notizia che i prestiti erogati dalla banche europee al settore privato non hanno fatto registrare alcuna variazione a dicembre. Nel mese di novembre i prestiti avevano segnato una flessione dello 0,7%.
Ora i criteri per l’erogazione del credito sono più stringenti, per le famiglie e le imprese, è quindi “essenziale che i governi nazionali mettano a punto dei piani credibili per ridurre i propri deficit”, ha specificato a Davos il Presidente della Banca Centrale Europea, Jean-Claude Trichet

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