Promotori, su chi puntate per il futuro?

Serve coraggio per affrontare il futuro: ne sono sempre più convinti i PF che animano le discussioni della comunità online di Bluerating. Spiega uno di loro, commentando l’ipotesi di un futuro votato alla consulenza: “serve un po’ di coraggio, oppure si rimane a fare i promotori, magari onestamente, con la consapevolezza di portare un po’ d’acqua anche al mulino del manager e a tutta la piramide”. Quella piramide che “non v’è dubbio” secondo un altro collega che “non ha più senso (e i promotori la percepiscono come un parassita)”.

La consulenza? “Gran bella professione, sulla carta, – prosegue il promotore – ma quanti dei miei clienti mi pagherebbero una parcella? Forse quelli in congruo guadagno, ma quanti sono, visti i mercati negli ultimi dieci anni?” E poi, aggiunge, “perché pagare un professionista quando in una banca tradizionale il servizio è gratis? Bisognerebbe essere dei fenomeni, io non lo sono e peraltro non ne ho mai conosciuti”. Fenomeni forse no, vista la modesta qualità del servizio fornito “gratis” dalle banche italiane e la non indipendenza della “consulenza” data allo sportello, ma certo bisognerebbe essere pronti ad accettare una nuova sfida professionale.

 

“Quante volte il cliente mi ha proposto: il 10% di quello che mi fai guadagnare è tuo”ammette sconsolato il nostro lettore che però non sa “quanti PF accetterebbero la sfida” ma allo stesso tempo si chiede anche “quanti consulenti consiglierebbero ai loro clienti di farsi una polizza vita? Il prodotto ricco per eccellenza, l’unico motivo di vita per tanti PF arrembanti”. Strano, conclude, “che le compagnie di assicurazione non abbiano pensato ad una soluzione. O forse la consulenza non è una loro priorità”.

 

Se Atene piange, Sparta non ride, insomma. E non credano i signori gestori, “guru” del mercato e analisti “di grido” che gli uomini delle reti stiano a pendere dalle loro labbra, tra i professionisti che animano la discussione su Bluerating c’è anche chi propone: “Che le strutture manageriali siano solo dei parassiti non è certo una novità. Che bisogna tenere i gestori migliori e cacciare gli altri, beh, alzi la mano che ha ricevuto una informazione di uscire dai mercati visto ciò che stava per accadere nel 2008”.

 

Ma allora se anche i grandi e piccoli “nomi” della gestione, italiani e non, non sono sinonimo di garanzia, su cosa fare affidamento per garantirsi un futuro? Anche perché nel frattempo alcune strutture continuano a scommettere su una ripresa del settore, come ha fatto Armonia Sim, dove sono appena entrati altri 4 professionisti, o Augusta Sim, alla cui presidenza è appena arrivato Giuliano Cesareo, nome ben noto a chi opera nel private banking, ossia la fascia “alta” del mercato.

 

Una nicchia per pochi o il risparmio gestito, dopo anni di strategie da “mass market” si appresta a vivere una nuova rivoluzione che richiederà ai PF di investire sulle proprie competenze? Come sempre indirizzate qui i vostri commenti.

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