di Elena Bonanni
Chiuso il caso Crédit Agricole, a Ca’ De Sass si lavora ora sul prospetto di quotazione di Banca Fideuram. Che dovrà essere pronto entro metà marzo se l’obiettivo è approdare a Piazza Affari a giugno. Molto, è chiaro, dipenderà dall’andamento dei mercati.
Ed è per questo che gli analisti alla fine ritengono che l’operazione slitterà al secondo semestre. Il team al lavoro è corposo. Otto banche tra italiane ed estere seguiranno il collocamento: Banca Imi e Merrill Lynch come global coordinator e ioint bookranner, affiancate da Goldman Sachs e Deutsche Bank (come joint bookranner) mentre JpMorgan, Bnp Paribas, Royal Bank of Scotland e Hong Kong Shanghai Bank dovrebbero essere i co-lead manager. Advisor rispettivamente di Intesa e Fideuram sono Banca Leonardo e Lazard; Akros è banca sponsor; in campo anche McKinsey e lo studio legale Chiomenti. Su cosa si ragiona?
In primo luogo sull’ampiezza dell’offerta. Secondo quanto risulta a SOLDI, le banche sono orientate su una forchetta di collocamento tra il 50-60%, percentuale inferiore alle ipotesi iniziali del 70% ma che permetterebbe comunque di de-consolidarne i conti dal bilancio di gruppo (con impatto positivo per Intesa sul core tier). Uno dei punti principali per definire l’offerta (Opv) è poi la quota da destinare al retail, che avrà come suo naturale e forte collocatore la stessa Banca Fideuram. Al pubblico indistinto, secondo quanto emerge, dovrebbero essere destinate azioni per circa 400 milioni di euro dei 750 – 900 da collocare in Italia. L’altra metà verrà raccolta all’estero. Il controvalore complessivo dell’operazione è tra 1,5 miliardi e 1,8, corrispondenti a una valorizzazione del 100% di 3 miliardi di euro. È già deciso, infatti, che la rete andrà in Borsa a perimetro attuale. Questi i numeri della banca-rete: masse in gestione per 69 miliardi di euro, 630.000 clienti, 1.500 dipendenti, 327 uffici private banker e 97 filiali e 4.309 promotori. Niente Fideuram Vita (700 milioni di valore), quindi, come si era ipotizzato nei mesi passati. D’altra parte, la società assicurativa è controllata al 100% direttamente da Intesa Sanpaolo ed è un’eredità della mancata quotazione di Eurizon (l’asset management di Intesa). A Ca’ de Sass sono in corso riflessioni anche sul futuro di questa controllata (e non è escluso il conferimento di parte delle quote a Banca Fideuram prima della quotazione).
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